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Un vaccino contro la malaria

Il 6 ottobre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente raccomandato l’uso di un vaccino contro la malaria. Il farmaco si chiama RTS,S ma è noto anche come Mosquirix ed è stato sviluppato da GlaxoSmithKline (GSK). L’OMS ha emesso il comunicato ufficiale dopo aver revisionato con attenzione i dati, tratti dal programma pilota in corso in Ghana, Kenya e Malawi e che dal 2019 raggiunto più di 800.000 bambini. Questi numeri, a prima vista, appaiono piuttosto strani.

L’efficacia del vaccino è infatti molto bassa: previene il 39% dei contagi di malaria e il 29% dei casi gravi, percentuali molto più basse di quelle che abbiamo imparato a conoscere riguardo ai vaccini sviluppati per il covid, ma anche rispetto ad altri vaccini infantili in uso. L’OMS però ne è ben consapevole, così come molti osservatori che sono comunque entusiasti della notizia. Dall’analisi del programma pilota emerge comunque che il vaccino ha contribuito a salvare vite, come racconta anche questo reportage di Sky News.

Un elemento importante è che l’introduzione del vaccino avviene dopo decenni di progressi. Come già si è visto nel corso della pandemia da coronavirus, un vaccino non è l’unico modo per contenere il contagio di una malattia infettiva. Poiché la malaria è trasmessa tramite le zanzare, in molti paesi africani (il continente più colpito) sono state introdotte col tempo varie misure di prevenzione, come l’uso diffuso di zanzariere trattate con insetticida. Sono pratiche che hanno dato frutti, ma hanno probabilmente il massimo risultato possibile. Il vaccino ha quindi la potenzialità per sbloccare ulteriormente la situazione. Abbinato a queste strategie di sanità pubblica, può davvero portare ad un progresso significativo nella millenaria lotta alla malattia.

Si stima che 220 milioni di casi all’anno di malaria causino circa 400mila morti: un vaccino poco efficace può permettere comunque di salvare un numero enorme di vite, tanto più che le previsioni sul futuro della malattia non sono rosee, poiché la crisi climatica sta aumentando gli habitat delle zanzare.

Un’ulteriore nota di ottimismo la danno i dati preliminari di altri vaccini, che sembrano avere un tasso di efficacia molto maggiore. La strada verso l’eliminazione della malaria è ancora lunga, ma non è mai stata così in discesa.

 

Foto: Our World In Data