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Pagella in tasca, canali sicuri di accesso per giovani studenti rifugiati

Pagella in Tasca è un progetto di canali sicuri di accesso e di studio per minori rifugiati che intende onorare la memoria del ragazzo di 14 anni senza nome, trovato con la pagella cucita in tasca, tra le mille vittime del naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia. Perché nessun altro ragazzo che fugge dal proprio Paese, con il sogno di venire a studiare in Europa, debba morire nel Mediterraneo.

Si tratta di un progetto pilota che mira a sperimentare un nuovo canale di ingresso regolare e sicuro, affinché i minori non accompagnati rifugiati – finora esclusi dai corridoi umanitari – possano avere l’opportunità di venire in Italia a studiare senza dover rischiare la vita su un barcone nel Mediterraneo.

Nell’ambito del progetto, 35 minori non accompagnati originari del Darfur e attualmente rifugiati in Niger entreranno in Italia con un visto per studio e saranno accolti presso famiglie affidatarie.

Dopo i primi 5 minori in arrivo nelle prossime settimane, gli altri 30 minori potranno entrare in Italia man mano che individueremo altre famiglie disponibili ad accoglierli in affidamento familiare.

Il 12 ottobre e il 3 novembre si terranno online due incontri informativi aperti a tutti e cui sono invitati coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni sul progetto. Per partecipare agli incontri occorre iscriversi chiedendo il link a: pagellaintasca.italia@intersos.org

Questo progetto è solo una goccia nel mare: 35 minori entreranno in Italia con un canale di ingresso regolare e sicuro, a fronte di più di 700 persone morte nel Mediterraneo centrale nei primi sei mesi del 2021 e più di 13.000 persone intercettate e riportate forzatamente in Libia mentre cercavano di fuggire dalla guerra, dalle violenze e dalle torture. Questo progetto pilota è però anche un primo passo importante. L’apertura di un nuovo canale di ingresso, infatti, potrà consentire in futuro anche ad altri minori non accompagnati di entrare in Italia in modo protetto. E l’accoglienza in famiglia di questi minori rifugiati potrà portare nelle nostre comunità un messaggio culturale di apertura e di accoglienza, fondato non solo sulle parole ma su esperienze concrete vissute insieme.

I minori entreranno in Italia con un visto di ingresso per studio, rilasciato sulla base dei requisiti previsti dalla legge, quali l’iscrizione in una scuola italiana e le garanzie di accoglienza e protezione in Italia. Il progetto prevede l’accoglienza in via prioritaria presso famiglie affidatarie, che si impegnano a prendersi cura dei minori e ad accompagnarli nel loro percorso di studio e di inclusione sociale.

I minori conseguiranno la licenza media e proseguiranno poi il loro percorso di istruzione e formazione nella scuola secondaria superiore o nella formazione professionale. Il progetto garantisce una borsa di studio per ciascun minore per 12 mesi, a copertura dei costi di sostentamento, e il supporto ai minori e alle famiglie affidatarie da parte di specifiche figure professionali (educatore, mediatore culturale, avvocato e psicologo).

Al termine dei 12 mesi di borsa di studi e fino alla conclusione del prosieguo amministrativo eventualmente disposto dal Tribunale per i minorenni, i beneficiari potranno essere inseriti all’interno del progetto SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione) dell’Ente locale responsabile (ove opportuno, restando presso la stessa famiglia affidataria), o di altro progetto dello stesso territorio.

Il progetto è promosso da Intersos, in partenariato con Unhcr, il Comune di Torino, l’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino, la Rete Cpia Piemonte, Asai, Terremondo e Mosaico, ed è realizzato con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana (nell’ambito della Campagna “Liberi di partire, liberi di restare” – Fondi 8 per mille Chiesa Cattolica), della Fondazione Migrantes, di Acri (nell’ambito del Progetto “Migranti”) e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

La vignetta è stata gentilmente concessa al progetto dall’artista Makkox