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Myanmar. «Liberate il pastore Sang e giustizia per il pastore Hum»

L’Alleanza battista mondiale (Bwa), comunione cristiana mondiale che conta 49 milioni di battisti presenti in 126 paesi, chiede alle autorità dello stato di Chin in Birmania, l’immediato rilascio del pastore battista Thian Lian Sang.

L’appello è stato sottoscritto anche dalla leadership dell’Asia Pacific Baptist Fellowship e dalla Asia Pacific Baptist Women’s Union (membri della Bwa), che insieme rappresentano oltre 34.000 chiese battiste presenti in 21 paesi e territori di quell’area geografica, incluso il Myanmar.

Thian Lian Sang è pastore della Falam Baptist Church a Shwe Mandalay. Il 16 settembre scorso il past. Sang è stato arrestato da uomini armati in borghese davanti a casa sua, dove erano presenti anche tre veicoli militari e circa 20 uomini armati.

Dopo il suo arresto, i membri del Consiglio di amministrazione dello Stato (SAC) sono entrati nella casa del pastore, confiscando 400.000 kyat che la famiglia aveva ricevuto in occasione del funerale del padre di Sang, che si era tenuto il 25 agosto. I membri del SAC hanno anche confiscato cinque cellulari, tra i quali i telefoni della moglie e della madre del pastore battista.

Poiché Sang si stava da poco riprendendo dal Covid-19, la famiglia è seriamente preoccupata per il suo stato di salute. Il luogo in cui è detenuto rimane ancora sconosciuto.

L’arresto del pastore Sang si inserisce nel contesto di una serie di violazioni dei diritti umani e di minacce intenzionali ai danni di leader religiosi che stanno avvenendo nello stato di Chin.

Il 18 settembre scorso, ad esempio, oltre 19 case sono state bruciate dalle forze militari. Il pastore battista Cung Biak Hum, nel tentativo di portare aiuto a un membro della sua chiesa la cui casa stava andando in fiamme, è stato colpito e ucciso da militari, che lo hanno anche derubato di alcuni effetti personali. Cung Biak Hum è il primo pastore battista a morire a causa dei conflitti in corso.

«Chiediamo l’immediato rilascio del past. Thian Lian Sang – si legge nell’appello pubblicato sul sito ufficiale della Bwa –. Inoltre, chiediamo che coloro che hanno ucciso il past. Cung Biak Hum siano ritenuti legalmente responsabili, e che le case bruciate dai militari vengano ripristinate».

Sono circa 1,7 milioni i battisti in Myanmar, la cui presenza nel paese ha circa 200 anni di storia. «Mentre affrontiamo queste ingiustizie – continua l’appello –, chiediamo alla giunta militare di fare tutto il possibile per garantire la libertà religiosa, i diritti umani e la pace attraverso il dialogo tra lo Stato di Chin e il Myanmar nel suo insieme».