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Nuovi “Giusti” a Varsavia

Il sito Gariwo – la foresta dei Giusti racconta gli sviluppi della cerimonia per onorare i Giusti universali al Giardino dei Giusti di Varsavia lo scorso 23 settembre. Si tratta della prima cerimonia di questo tipo svolta in Polonia dall’inizio della pandemia.

La cerimonia si è tenuta in un momento molto delicato. Solo un mese fa il presidente polacco Andrzej Duda ha approvato una legge che renderà più difficile per gli ebrei recuperare le proprietà perdute durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Più in generale questa legge, secondo gli analisti, fa parte di una più ampia tendenza da parte del governo di Varsavia a rivedere la narrativa dell’Olocausto limitando le responsabilità dei polacchi per ciò che è successo agli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Ospite d’onore della cerimonia è stata proprio la moglie di Liu Xiaobo, Liu Xia. Poetessa, pittrice e fotografa ora rifugiata in Germania, Liu Xia ha ricordato il marito premio Nobel cinese e promotore della “Charta 08” attraverso la lettura di una sua celebre poesia, Empty Chairs. Nel suo discorso Xia ha paragonato il marito a Dietrich Bonhoeffer, il pastore protestante morto in un campo di concentramento nazista che rifiutò di abbandonare la prigione quando una guardia si offrì di liberarlo. «Rispondere alla chiamata di Dio significa assumersi la responsabilità della protezione della vita dell’essere umano, cercando la fiducia in un mondo dove dilaga la sfiducia, evocando la speranza nella disperazione, sperimentando felicità attraverso le sofferenze, mantenendo il nostro ottimismo nel momento della disperazione e lottando per la libertà mentre si è sotto il giogo dell’oppressione».

Una volta scoperto il cippo dedicato al marito, Liu Xia si è inginocchiata e ha depositato dei libri, in un momento di forte commozione generale.

Oltre a Liu Xiaobo, sono stati onorati Karol Modzelewski (grande storico del medioevo, dissidente, uno dei fondatori di “Solidarność”); Stanisláv Evgráfovič Petróv (ufficiale sovietico che, il 26 settembre 1983, non credette al falso allarme dei sistemi di rilevamento e non premette il pulsante dei missili che avrebbe potuto scatenare una guerra atomica); Antonina Wyrzykowska (con il marito Aleksander fu testimone del massacro degli ebrei a Jedwabne da parte dei concittadini polacchi; rischiò la vita per nasconderne alcuni e poi fu perseguitata nel dopoguerra); Hrant Dink (giornalista turco-armeno, fondatore e il redattore capo della rivista “Agos”, impegnato nella difesa delle minoranze e della democrazia, assassinato il 19 gennaio 2007); Julia Ilisińska (negoziante e ristoratrice, abitante nei pressi di Oświęcim/Auschwitz, membro della resistenza, aiutò i prigionieri con medicine e viveri; nel 1941 venne arrestata e torturata assieme al marito Władysław, che fu poi fucilato il 12 ottobre 1942); Emanuel Ringelblum (storico ebreo polacco, organizzò nel Ghetto di Varsavia un prezioso Archivio sulla persecuzione degli ebrei che fu ritrovato dopo la guerra; fu fucilato, assieme alla moglie, Judith (Jehudis) Lewit Herman, il 7 marzo 1944).

Alla celebrazione, hanno partecipato decine di studenti dei licei della città, l’ambasciatore italiano Aldo Amati e rappresentanti delle istituzioni cittadine. Gariwo è stata rappresentata dallo scrittore ed esperto di Polonia Francesco Cataluccio.

Il Giardino dei Giusti di Varsavia, è stato fondato sull’esempio di quello del Monte Stella di Milano nel 2014. Primo in Polonia – Paese che ha conosciuto i due totalitarismi del Novecento, nazismo e comunismo – è situato nel quartiere di Wola, nei pressi dell’area in cui sorgeva il Ghetto. È nato dalla collaborazione tra Gariwo e il Comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia, costituito su impulso di Tadeusz Mazowiecki – ex Primo Ministro polacco e tra i fondatori di Solidarność – durante le celebrazioni della prima Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo 2013.

Il primo Giardino dei Giusti è stato creato nel 1960 a Gerusalemme da Moshe Bejski, uno degli uomini salvati da Oskar Schindler. Da allora sono stati commemorate oltre ventimila persone in tutto il mondo. Per ogni donna e uomo riconosciuto Giusto viene piantato un albero a imperitura memoria delle loro azioni.

Da it.gariwo.net