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La Val Pellice accoglie il primo mondiale di plogging

Sarà la Val Pellice (To) ad accogliere la prima edizione ufficiale dei campionati del mondo di plogging, disciplina che abbina corsa e raccolta di rifiuti abbandonati, organizzata  dall’Associazione Internazionale per la comunicazione ambientale e dalla società cooperativa Erica. L’evento è stato presentato nella mattinata di ieri a Torre Pellice presso la Galleria Civica d’arte Filippo Scroppo e si svolgerà dal primo al tre ottobre.

La disciplina del plogging nasce ufficialmente in Svezia, ma l’idea di abbinare corsa e raccolta rifiuti in realtà è italiana «Sulla paternità della disciplina c’è una sana e bonaria competizione: se è vero che il termine plogging nasce in Svezia nel 2016 – spiega l’ideatore della manifestazione Roberto Cavallo – già nel 2015 in Italia c’erano state le prime esperienze di questo tipo con “Keep Clean and Run”. A testimoniare però il carattere affatto astioso della disputa c’è il fatto che Erik Ahlström, che è colui che ha inventato il nome plogging, sarà tra i partecipanti della gara»

Una scelta, quella della Val Pellice, dettata da ragioni sia territoriali che di relazioni con gli organizzatori «Abbiamo individuato una serie di parametri – spiega l’ideatore della manifestazione Roberto Cavallo – quali il fatto di essere una valle senza un’eccessiva pressione antropica, ma al contempo viva sia da un punto di vista abitativo e produttivo che culturale oltre a una certa cultura della corsa in montagna. A quel punto, individuate una serie di candidate, abbiamo optato per la Val Pellice in quanto per varie ragioni legate alla nostra attività eravamo già stati in contatto con questo territorio: il che ci dava una certa sicurezza di avere una prima edizione ben organizzata»

Al momento sono circa 80 gli iscritti che si sono guadagnati l’accesso alla competizione partecipando ad almeno una delle 13 gare di trail running qualificanti, oppure attraverso una specifica #ploggingchallenge, ossia una sorta di “raccolta punti” effettuata attraverso un innovativo sistema di calcolo e l’utilizzo dei social media.  Il regolamento è piuttosto semplice: su un campo di gara che comprende l’intero territorio dei 7 comuni della Val Pellice i concorrenti, dotati di un sacchetto con microchip, dovranno raccogliere i rifiuti trovati che saranno poi valutati dalla giuria.

Tre i criteri per la vittoria: la distanza percorsa, il dislivello positivo superato e i rifiuti raccolti in CO2 equivalente. «Lo sport rappresenta una valida metafora per i temi ambientali, perché per ottenere successo bisogna essere costanti, determinati e pronti a momenti di crisi – conclude Cavallo – Se davvero si vuole portare avanti una reale transizione ecologica è necessario fare propri questi insegnamenti e contiamo, attraverso l’organizzazione di un campionato mondiale, di rafforzare e divulgare il più possibile questi concetti».