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Milano La Cop26 si avvicina

Dal 28 al 30 settembre quasi 400 giovani provenienti dai 197 Paesi membri dell’Unfccc (la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si incontreranno a Milano per confrontarsi sui temi che verranno affrontati nella Pre-COP26 di Milano (30 settembre-2 ottobre) e nella Cop26 di Glasgow (1-12 novembre). I giovani, riuniti nell’evento “Youth4Climate: DrivingAmbition”, porteranno poi delle proposte concrete nell’incontro con i ministri presenti a Milano.

Anche le chiese cristiane si sono attivate per prendere parte al dibattito e in prima linea ci sono i giovani metodisti del progetto internazionale Climate Justice for All (Cj4a), coordinati da Irene Abra, della chiesa metodista di Novara, che in collaborazione con il Consiglio delle chiese cristiane di Milano (Cccm) e le chiese di Milano hanno preparato tre eventi.

Il 1° ottobre alle 18 alla chiesa metodista (v. Porro Lambertenghi 28) ci sarà una tavola rotonda, per riscoprire «il compito trasformativo dei cristiani nel tempo della post-pandemia», come recita il titolo, il cui slogan è «Ricucire la Terra». Interverranno Sarah Brizzolara (Climate social forum, «Essere costruttori di ponti»), Massimo Aprile (pastore battista, «All’Eterno appartiene la Terra e tutto ciò che è in essa»), Emilio Battisti (architetto, «Milano dopo la pandemia, quale carta dell’habitat?») e la stessa Irene Abra («Cosa è più urgente della conversione?»). Modera Francesco Castelli, pres. Consiglio Cccm.

Il 2 ottobre alle 16 in piazza Archinto si terrà il flash mob dei giovani evangelici, organizzato (spiega Irene) «con i giovani avventisti, luterani, battisti, metodisti e valdesi: abbiamo cercato di inserire tutti perché è importante ascoltare le loro voci e condividerle. Durante il flash mob, oltre alla parte artistica e di manifestazione, ci sarà la lettura di uno statement scritto da noi giovani, interdenominazionale, che sarà inviato ai vari Governi».

Alle 18 si terrà poi la celebrazione ecumenica alla basilica di Santo Stefano, a cura della Commissione Jpic (Giustizia, Pace, Salvaguardia del creato) del Cccm, con predicazione di padre Ionut Radu (Chiesa ortodossa rumena): «anche questa sarà un’iniziativa intergenerazionale, dove saranno portati i principi basilari della campagna Cj4a, che cerca di rendere i giovani promotori di uno scambio intergenerazionale e soprattutto far sì che ci sia inclusione nella lotta per la giustizia climatica», aggiunge Irene, che conclude: «Saranno giornate intense, l’invito è a partecipare numerosi, sperando che siano momenti di condivisione e consapevolezza, di riscoperta del nostro compito di cristiani e del vivere come comunità, in armonia con ogni essere vivente su questa terra. Speriamo di creare una rete di collaborazioni, perché siamo consapevoli che la questione climatica non si concluderà con la Cop26, speriamo vivamente che nei mesi e anni a venire ci sarà modo di affrontare sempre più questa tematica».

In questo spirito si inserisce la terza edizione del “Restart Party” della chiesa valdese, che si terrà sabato 2 ottobre al tempio valdese di via Sforza, dalle 14 alle 18. Alle 14,30 e alle 16 verrà proiettato il documentario From trash to treasure di Iara Lee (Lesotho, 2020), con l’intervento di Francesco Cara sul “diritto alla riparazione” a livello europeo.

Come spiega Annamaria Bossi, del gruppo Gallo Verde, «è una vera e propria di festa dove le persone possono portare i loro apparecchi elettrici, elettronici e le biciclette, per ripararli: il messaggio è di puntare al recupero dell’oggetto riparabile, ridandogli una nuova vita, invece di buttarlo».

L’iniziativa, cui partecipano persone sia interne alla chiesa che esterne, soprattutto grazie al passaparola, è promossa dal gruppo milanese “Restarters Milano” (parte del Restart Project, organizzazione no-profit di Londra che da anni opera a livello internazionale), con altre associazioni: PCOfficina, che si occupa da 10 anni di recupero e donazione solidale di computer usati, +BC, la storica ciclofficina del quartiere Isola, e Giacimenti Urbani, associazione che mette in rete varie realtà (tra cui gli stessi Restarters e PCOfficina).

E ovviamente il gruppo Gallo Verde della chiesa valdese, che da anni promuove iniziative per una maggiore sostenibilità ambientale. Nonostante ci sia già un terreno “fertile” su questi temi, la pratica del riuso deve ancora prendere piede, spiega Anna, «come tutti i processi di consapevolezza sul tema ambientale. La chiesa valdese, attraverso il gruppo Gallo verde, si occupa di questo del 2007, in tutti questi anni ci siamo resi conto che rendere le persone consapevoli dell’urgenza di fare determinate scelte di vita è un lavoro difficilissimo: le persone sembrano sorde a queste problematiche, però pian piano qualcosa sta cambiando, sono discretamente ottimista! Credo che la chiave di volta sia fare capire alle persone dove stiamo andando: è vero che i decisori politici hanno interessi completamente distanti dalla nostra piccola vita di azioni, ma se tante persone si convincono poi si riescono a indirizzare anche i decisori politici».

L’unica via d’uscita, conclude Anna, «è coinvolgere i giovani… o meglio lasciarsi coinvolgere da loro: sono estremamente ricettivi a questi temi e spesso molto più attenti degli adulti: quindi aggreghiamoci a loro per cercare di rendere i nostri sforzi più efficaci! Mettendoci insieme possiamo arrivare molto più lontano».