09c16-04ivanyigabor_oltalomkaritativegyesulet_w800

Budapest: cittadinanza onoraria al pastore oppositore di Orbán

Un pastore evangelico metodista che ha affrontato l’ira del primo ministro ultranazionalista ungherese Viktor Orbán aiutando i senzatetto e criticando ferocemente il governo è stato nominato cittadino onorario di Budapest. L’atto simbolico è stato visto come un chiaro segno di opposizione a Orbán, proprio una settimana prima della visita lampo di Papa Francesco nella capitale ungherese di ieri 12 settembre. Il consiglio comunale della città, che è controllato da gruppi contrari al partito Fidesz del primo ministro, domenica 5 ha onorato il pastore Gábor Iványi durante una cerimonia presso il Tempio della Confraternita a Budapest.

Iványi, nato nel 1951 in una piccola città a 100 chilometri a sud-est di Budapest, è stato premiato per il suo lavoro di beneficenza e i suoi sforzi per aiutare i più svantaggiati. Nel 1979 ha fondato la Hungarian Evangelical Fellowship (MET), ha diretto diverse scuole e istituzioni sociali ed è attivamente coinvolto nell’accoglienza dei senzatetto e degli esuli. Iványi si è fatto un nome in politica mentre prestava servizio in parlamento (1990-1994 e 1998-2002) come membro dell’Alleanza liberale dei Liberi Democratici (SZDSZ). È stato spesso critico nei confronti di Fidesz e della sua deriva a destra e ha anche preso parte a manifestazioni antigovernative.

Il pastore evangelico un tempo era un alleato del 58enne Orbán e ha persino benedetto il matrimonio del primo ministro e battezzato i due primi figli. Ma ben presto si è opposto apertamente al governo e criticato ferocemente il suo leader per la mancanza di umanità. «Gesù è nato senza casa in una mangiatoia di Betlemme perché Maria e Giuseppe non riuscivano a trovare una casa. Il governo tiene queste persone ai margini della società. Ma non si sceglie di vivere per strada», ha dichiarato Iványi alla pubblicazione online, The Zephyr, nel 2018. Dice che i suoi commenti critici e l’opposizione politica lo hanno messo nel mirino del governo. E afferma che Orbán e i suoi alleati stanno conducendo una «campagna contro la sua chiesa per vendetta personale! Il fisco ungherese ha multato la piccola chiesa di Iványi di 246 milioni di fiorini (700.000 euro) lo scorso febbraio e quattro mesi dopo ha minacciato di non firmare il contratto per il rinnovo dell’educazione evangelica per il nuovo anno scolastico. Sarebbe quest’ ultima una misura che impedirebbe ai bambini svantaggiati di cui si occupa la sua comunità ecclesiale di andare a scuola. Una legge restrittiva nel 2011 aveva già privato la Compagnia Evangelica del riconoscimento statale, privandola di sussidi pubblici.

Il sindaco di sinistra di Budapest, Gergely Karácsony, ha partecipato personalmente alla cerimonia di domenica per nominare il pastore Iványi cittadino onorario della capitale. «È nostro dovere stare con e per la Compagnia evangelica ungherese, motivo per cui ho partecipato alla funzione domenicale alla Casa di Riconciliazione questa mattina», ha detto il sindaco 46enne in un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Karácsony, che dovrebbe essere il principale candidato dell’opposizione nel tentativo di spodestare Orbán il prossimo aprile alle elezioni generali, ha denunciato una «campagna governativa contro Gábor Iványi» che ha detto «è un attacco non solo a chi è nel bisogno, ma a tutte le persone oneste».

 

Foto da Szeged.hu