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Il Signore benedice l’opera delle nostre mani

Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l’opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant’anni e non ti è mancato nulla
Deuteronomio 2, 7

Io ti dico: «tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades nno la potranno vincere»
Matteo 16, 18

Lo scorso 14 agosto è morto il compositore canadese Raymond Murray Schafer, e possiamo dire che con lui se ne parte un po’ della bellezza di questo mondo. Mentre sto scrivendo queste parole, ascolto il suo brano “Credo”, da «Apocalypsis». La mia mente fatica ad accettare che sia morto: Schaffer mi ha accompagnato e ispirato per buona parte della mia vita professionale, buona parte della mia tesi di laurea era ispirata alle sue teorie. Schaffer ha scoperto il concetto di “paesaggio sonoro”. Nessuno più di lui è stato un attento indagatore di quei fenomeni sonori che accompagnano le vite di tutti, in cui tutti siamo immersi, ma a cui quasi mai prestiamo l’attenzione che meritano. Schaffer ha rivelato una verità alla portata degli occhi, o meglio delle orecchie di tutti: le epoche, i luoghi, gli ambienti hanno un suono, chi vi è immerso ne è profondamente dipendente, senza quasi mai esserne consapevole. Un ambiente sonoro positivo contribuirà in modo fondamentale al suo benessere, un ambiente rumoroso e caotico lo danneggerà, ma quasi mai ne sarà cosciente. L’influenza dell’ambiente sonoro è tanto più grande quanto praticamente ignorata. Un particolare talento assistette Schaffer nel sensibilizzare ai suoni della natura.

Perché parlo della morte di un musicista in una meditazione su un passo biblico? La prima cosa che si nota nel lavoro di Schaffer, quell’«opera delle mani» di cui parla Deuteronomio, è la profonda attenzione alla Creazione, in un aspetto allo stesso tempo palese e nascosto. E sembra proprio di percepire come il Signore lo abbia benedetto in essa durante la sua traversata nel deserto della vita. R. M. Schaffer mi mancherà. Spero di avervi spinto a conoscerlo.