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Essere uomini e donne del popolo di Dio

Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità; pascili e sostienili in eterno!
Salmo 28, 9

Voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa
I Pietro 2, 9

Il passo della prima epistola di Pietro ci comunica che dopo l’avvento di Gesù tutti coloro che ne hanno sentito la chiamata diventano una stirpe eletta, un popolo a cui è chiesto di andare per il mondo ad annunciare la buona novella, un popolo di sacerdoti: uomini e donne convertiti che vivono la propria fede come una chiamata al servizio e alla testimonianza.

Questo popolo, il popolo di Dio, è tale non perché abbia particolari meriti o capacità, ma perché il Signore ha, sin da Abramo, agito per primo, di propria iniziativa: come i bambini appena nati, che ricevono la vita e le sue benedizioni ben prima di esserne consapevoli e molto prima che si possa chiedere loro obbedienza alle regole comportamentali, all’educazione, alla Legge, così anche noi, uomini e donne, creati, come abbiamo visto ieri, a Sua immagine, abbiamo ricevuto insieme alla vita la grazia del Signore.

Siamo amati come bambini in fasce, ma dobbiamo diventare responsabili di noi stessi come adulti. Essere “una stirpe eletta, un sacerdozio regale”: significa proprio questo: essere uomini e donne del popolo di Dio, cioè uomini e donne che sentono, come propria prima vocazione, quella di andare ad annunciare la lieta novella, a testimoniare il dono che hanno ricevuto, a raccontare a grandi e piccini, a uomini e donne, a ricchi e a poveri, i grandi doni che il Signore ci ha elargito.

Quello che ci è richiesto è di amare il Signore e il nostro prossimo con forza ed entusiasmo, con coraggio e lealtà. In questo ci riconosceranno, in questo sarà evidente la nostra elezione, il nostro essere popolo di Dio: nel fatto che sapremo amarci gli uni gli altri. E così vivendo, sapremo dire a chi ci sta accanto, ai nostri vicini, ai nostri amici, ai nostri concittadini, che il Signore ci ha portati dalle tenebre ad una luce meravigliosa.