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Dopo un anno di stop torna l’Assemblea du Désert, appuntamento del cuore per i riformati francesi

Dal 1911 i riformati di Francia hanno un loro appuntamento del cuore. La data è sempre la stessa, la prima domenica di settembre, il luogo è il pugno di case del Mas Soubeyran, nel comune di Mialet; siamo nel massiccio delle Cévennes, nel sud della Francia, dove l’epopea ugonotta visse pagine di dolore e gloria fra il XVII e il XVIII secolo.

Nella storia del protestantesimo transalpino l’espressione “Deserto” definisce il periodo che intercorre fra la revoca dell’editto di Nantes (1685) e la rivoluzione francese (1789).

Privati della libertà di culto, lontani dalle città, nascosti in aree remote, in foreste, boscaglie, grotte, i protestanti sono costretti a vivere per oltre un secolo la propria fede in clandestinità.

Il Deserto non era solo un luogo sperduto, ma recava un forte significato biblico, richiamandosi agli anni dell’esodo del popolo ebraico, al suo vagare fra le sabbie desolate, luogo simbolo di tribolazioni, di tentazioni e disperazione, ma anche il luogo in cui la parola di Dio si faceva ascoltare.

Nel 1880 la Società di storia del protestantesimo francese decide di acquistare la vecchia casa in cui, nel 1680, nacque Rolland Laporte, uno dei principali capi dei Camisards, i combattenti che si batterono per la libertà religiosa all’inizio del secolo che porterà alla rivoluzione francese.

Nel 1910 la casa diventa il luogo della memoria del periodo del Deserto. Da allora l’esposizione si è costantemente arricchita di reperti, testimonianze, volumi, relativi alla storia ugonotta nel Paese.

Lo scorso anno la pandemia ha obbligato all’annullamento, la quarta volta che ciò è accaduto in oltre un secolo di incontri: prima del 2020, solo nel 1916,1917,1939 e 1944 non era stato possibile organizzare l’incontro, a causa delle due guerre mondiali.

Il culto di quest’anno, domenica 5 settembre, sarà a cura del pastore Olivier Brès, presidente della Missione popolare evangelica di Francia. Nel pomeriggio conferenza a tema storico con la presenza di Christophe Chalamel, professore alla Facoltà di Teologia di Ginevra e Daniel Travier, storico, sui 150 anni della Missione Popolare.

Il messaggio finale sarà di Florence Blondon, pastora della Chiesa protestante unita dell’Etoile a Parigi.