camaldoli-696x466

Più lenti, più in profondità, più dolcemente

È iniziata con una preghiera interconfessionale domenica 25 luglio al Monastero di Camaldoli, in provincia di Arezzo, la 57ͣ sessione di formazione ecumenica del Segretariato Attività Ecumeniche (Sae), in programma fino al 31 luglio, sul tema “Racconterai a tuo figlio (Es 13,8) Le parole della fede nel succedersi delle generazioni. Una ricerca ecumenica (I)”.

I giorni di Camaldoli, per le oltre centotrenta persone di diverse confessioni cristiane e di fede ebraica, arrivate da ogni parte d’Italia, sono stati posti sotto il motto di Alex Langer “Più lenti, più in profondità, più dolcemente”.

In apertura dell’incontro il presidente Piero Stefani, in diretta streaming, ha richiamato i saluti e gli auguri della Moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta, e del presidente della Commissione episcopale Ecumenismo e dialogo della Cei, il vescovo di Pinerolo Derio Olivero, che hanno sottolineato l’importanza per tutte le Chiese della trasmissione delle parole della fede. La relazione di Stefani, alla fine del suo mandato di presidenza, ha delineato il contesto in cui si svolge la sessione: un tempo nuovo in cui il Covid e le procedure d’urgenza intraprese dalle autorità civili hanno variato il piano della comunicazione e hanno avuto ricadute economiche e psicologiche con forti differenze dal punto di vista generazionale e lavorativo. «Dire, come si è detto nel 2020, “siamo tutti sulla stessa barca” è un’illusione. Il virus è universalistico ma questo dato non basta a creare un’uguaglianza effettiva. Siamo nella stessa nave con differenze forti tra prima classe, seconda classe, stiva, ruoli di comando, posizioni subordinate. Ci sono differenze sempre più nette, ad esempio sulle modalità di procacciarsi il reddito», ha dichiarato.

Il primo intervento degli ospiti è stato quello di Silvana Di Nepi, docente alla Sapienza di Roma, intervenuta via streaming con lo studio “Mi dor le-dor” (Di generazione in generazione). La storica, specialista dell’età moderna, ha analizzato la resistenza degli ebrei nei ghetti in Italia durante i secoli e l’importanza dell’educazione comunitaria qui elaborata dalle confraternite che ha permesso la trasmissione alle giovani generazioni della lingua, dello studio della Torah, delle preghiere e della conoscenza del mondo esterno per sapere anche come rispondere alle istruzioni conversionistiche.

È seguita la relazione del filosofo, presidente dell’Associazione “Lech Lechà”, Davide Assael sul tema “Comunicare, comprendersi: vita e linguaggio”. Nel pomeriggio l’incontro a due voci “Lo racconterete ai vostri figli e alle vostre figlie” con Enzo Biemmi e Ulriche Jourdan.

Per ulteriori informazioni e per seguire i lavori via streaming, consultare il sito www.saenotizie.it.