218697376_1246915162410789_2456138829160699092_n

Ieri la tradizionale “Rencontre” al Colle della Croce fra chiese italiane e francesi

Una giornata meteorologicamente perfetta ha accolto le persone, francesi e italiane domenica 18 luglio, che si sono ritrovate al Colle della Croce, in alta val Pellice, al confine con la Francia, per l’ormai tradizionale e radicato momento di incontro e culto. Tradizione che affonda le sue origini nel periodo fra le due grandi guerre e che si è tramandato fino a oggi. A accompagnare letture e meditazione anche un gruppo di ottoni.

 Il culto al colle della Croce venne ideato nel 1933, per volontà dei gruppi giovanili delle chiese valdesi della val Pellice (To) e delle chiese riformate del Queyras (nel versante francese). 

Un incontro nato appunto negli anni ’30 del secolo scorso, sospeso quasi subito per i venti di guerra e ripreso con forza nell’immediato dopoguerra e che l’impegno della chiesa valdese di Bobbio Pellice continua a far vivere nella seconda metà di luglio. 

Sul Colle della Croce si sono spese molte parole. A ricordare come venne scelto è Emmanuele Tron, sulle pagine dell’Eco delle Valli Valdesi del 1934.

Un luogo simbolico scelto «in occasione del Campo Unionista di Villar, da alcuni giovani pastori valdesi e francesi delle Hautes-Alpes che lanciarono l’idea di un incontro della gioventù dei due paesi, e designarono il Colle della Croce come il luogo più facilmente accessibile dai due versanti della frontiera.[…] L’appuntamento generale delle Unioni giunte dalla val Pellice, dalla val San Martino e da Pinerolo (alcuni perfino da Torino) era per le otto al Prà». 

Frontiere che uniscono e che non separano.

 

La foto è tratta dalla pagina Facebook della chiesa di Villar Pellice