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Federazione luterana mondiale: «Più sforzi nel combattere le povertà»

Con una dichiarazione la Federazione luterana mondiale (Flm) e il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e Act Alliance (l’alleanza globale di oltre 145 chiese e organizzazioni collegate che lavorano insieme in oltre 120 paesi per creare cambiamenti positivi e sostenibili nella vita delle persone povere ed emarginate), chiedono al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite maggiori sforzi per combattere la povertà estrema.

Gunnel Axelsson Nycander della Act Church di Svezia ha presentato la dichiarazione a nome delle tre organizzazioni lo scorso 29 giugno.

Una dichiarazione nella quale si evidenzia quanto «La protezione sociale possa prevenire e combattere la povertà estrema, contrastare il drammatico aumento delle disuguaglianze esasperato dalla pandemia di Covid-19, che ancora colpisce vaste aree del pianeta e invita il Consiglio per i diritti umani a istituire un Fondo mondiale per la protezione sociale per gestire questa e le crisi future».

Le povertà ancora colpiscono «milioni di persone in tutto il mondo», ha affermato Isaiah Toroitich, responsabile per la difesa globale della Flm.

«Questo è il motivo per cui la Flm e le chiese membro, da sempre si impegnano in programmi di advocacy «per affrontare le cause che alimentano le povertà e che contribuiscono alla precarietà dei diritti umani e civili».

Nel 2017 la dodicesima Assemblea della Flm ha invitato le chiese luterane e le organizzazioni religiose di tutto il mondo «ad “alzarsi” e a chiedere un’equa redistribuzione della ricchezza e della protezione sociale, una questione di giustizia e diritti umani per tutti».

Dichiarazione sulla povertà estrema

«La Federazione luterana mondiale (Flm), il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), Act-Alliance e i loro partner in tutto il mondo sono profondamente preoccupati per il continuo aumento della povertà estrema, della fame e della sofferenza umana e per la mancanza della protezione più basilare delle comunità povere, in particolare nei paesi a basso reddito.

Mentre nei paesi ad alto reddito, una media di 695 dollari pro capite potrebbe essere investita nella spesa per la protezione sociale Covid-19, tale cifra era solo di 4 dollari nei Paesi a basso reddito, con un livello di finanziamento interno quasi pari a zero.

Gli studi hanno dimostrato che la protezione sociale può prevenire e combattere la povertà estrema e contrastare il drammatico aumento delle disuguaglianze.

Chiediamo quindi alla comunità internazionale di dare priorità alla spesa minima per la protezione sociale a livello nazionale e internazionale per garantire il diritto umano alla sicurezza sociale in un momento in cui la povertà estrema è in aumento mentre la ricchezza globale continua a crescere.

E chiediamo al Consiglio dei diritti umani di sostenere le raccomandazioni del Relatore Speciale sulla povertà estrema e sui diritti umani per istituire un Fondo globale per la protezione sociale per gestire questa e le crisi future».

 

Photo: Nick Fewings via Unsplash