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La Chiesa metodista inglese dice sì ai matrimoni fra persone dello stesso sesso

La Chiesa Metodista del Regno Unito ieri 30 giugno ha annunciato che celebrerà matrimoni tra persone dello stesso sesso, una mossa salutata dagli attivisti come «una pietra miliare sulla strada verso la giustizia e l’inclusione».

Riuniti in una grande conferenza nazionale a Birmingham (Inghilterra centrale), 29 dei 30 sinodi metodisti del Regno Unito hanno approvato la risoluzione, con 254 voti a 46.

Un rapporto sul matrimonio e le relazioni, “Dio nell’amore ci unisce”, era stato licenziato dalla Conferenza nel 2019 e ai Sinodi distrettuali locali era stato chiesto di prendere in considerazione le risoluzioni provvisorie e riferire alla Conferenza di quest’anno. La Conferenza ha ricevuto una relazione sui risultati del conferimento locale che ha mostrato che per l’appunto 29 dei 30 Sinodi hanno confermato il sostegno alle risoluzioni provvisorie.

La Chiesa metodista ha incluso inoltre altre denominazioni e chiese metodiste in tutto il mondo nel processo di ascolto e consultazione, con contributi scritti da partner ecumenici  e workshop con partner metodisti globali.

«La Chiesa non può chiudere gli occhi su ciò che sta accadendo nella società», ha detto il pastore Jonathan Hustler durante il procedimento, riconoscendo «la profondità dei sentimenti, del dolore e dell’ansia che esistono» nelle coppie dello stesso sesso.

«Oggi la Conferenza Metodista ha compiuto un passo importante sulla strada della giustizia e dell’inclusione» dopo «anni di dibattiti, a volte dolorosi», ha accolto in una dichiarazione il gruppo Dignity & Worth (Dignità e Valore), che difende la comunità LGBTQ+ all’interno della Chiesa Metodista.

Il suo presidente, il pastore Sam McBratney, ha salutato un «passo coraggioso», che permette di «riconoscere e affermare il valore delle relazioni tra persone dello stesso sesso». «Alcuni di noi hanno pregato per decenni che arrivasse questo giorno e stentano a credere che sia arrivato ora», ha aggiunto.

Le chiese metodiste potranno iniziare a celebrare i matrimoni tra persone dello stesso sesso a settembre. I pastori e le pastore che vi si oppongono teologicamente non saranno obbligati a celebrare le unioni.

La quarta chiesa cristiana più grande del Regno Unito con 164.000 membri, la British Methodist Church si unisce quindi alla Scottish Episcopal Church e alla United Reformed Church, altre due chiese protestanti che già uniscono persone dello stesso sesso.

Unioni che rimangono proibite nella Chiesa cattolica romana e nella Chiesa d’Inghilterra, di cui la regina Elisabetta II è il capo.

Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso è consentito dal 2013 in Inghilterra e Galles e dal 2014 in Scozia. È diventato legale solo l’anno scorso in Irlanda del Nord.

La pastora Sonia Hicks, neo presidente della Chiesa metodista britannica, dopo il voto ha dichiarato: «Il dibattito odierno e la nostra più ampia conversazione sono stati condotti con grazia e rispetto reciproco. Mentre avanziamo insieme dopo questo giorno storico per la nostra Chiesa, dobbiamo ricordare di continuare a tenere l’un l’altro nella preghiera, e per sostenerci a vicenda nel rispetto delle nostre differenze».