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Zimbabwe. Orticoltura presso la scuola battista di Biriiri

Nel marzo 2019 il ciclone Idai colpì tre paesi dell’Africa orientale: Mozambico, Malawi e Zimbabwe .

Il paese più colpito dell’area fu il Mozambico con 600 morti e oltre 1.600 feriti; 240.000 case danneggiate e oltre 111.000 distrutte. In Zimbabwe le province più devastate furono quelle di Manicaland e Masvingo: 344 persone persero la vita e altre 200 rimasero ferite. Mentre in Malawi 60 persone morirono mentre 672 riportarono ferite.

Nell’immediatezza degli eventi il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) lanciò una sottoscrizione i cui proventi sono stati destinati a programmi di soccorso e ricostruzione nei tre paesi colpiti attraverso organismi di soccorso internazionale delle chiese come l’Alleanza Action by Churches Together (Act Alliance) o direttamente a chiese locali, come nel caso della Convenzione battista dello Zimbabwe che intrattiene da molti anni un rapporto diretto e proficuo di collaborazione con l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi).

In particolare, in Zimbabwe nel settembre 2020 è stato realizzato un nuovo pozzo ad energia solare nell’area di Chimanimani, verso il confine con il Mozambico, dove sorge la scuola di Biriiri High School, fondata nel 1967 dalla Convenzione battista dello Zimbabwe. La struttura aveva bisogno di un nuovo pozzo, particolarmente dopo che il ciclone aveva drenato dalla scuola ogni possibile fondo residuo per fare riparazioni e rimettere in sesto un ponte che era stato abbattuto e che collegava la scuola con il villaggio dove risiedono circa 880 persone.

«Qualche giorno fa Tendai Tombo, church administrator, è stato presso la Biriiri High School e ha potuto constatare che il pozzo costruito con le donazioni raccolte dall’Ucebi è pienamente utilizzato», ci racconta la pastora Anna Maffei, referente dei progetti nell’ambito della partnership che l’Unione battista italiana intrattiene con la Convenzione battista dello Zimbabwe dal 2006. «La scuola sta facendo orticoltura, piantando fagioli, cavoli e pomodori che saranno consumati dagli studenti. Questo avrà un impatto positivo sulla riduzione della spesa della scuola per il cibo. Il personale docente e gli altri lavoratori hanno acqua a sufficienza. È con immensa gioia che vediamo il buon utilizzo dei fondi raccolti a favore delle vittime del ciclone Idai: un piccolo segno dal grande significato per tante persone».

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