210528_islamlandkarte_at_2000-1400x966

Polemiche in Austria per la mappatura pubblica delle moschee

Una mappa a indicare con precisione gli indirizzi di oltre 600 moschee e associazioni islamiche, e i loro possibili collegamenti con l’estero. La Ministra dell’integrazione austriaca Susanne Raab l’ha presentata nei giorni scorsi: è il frutto di un lavoro congiunto fra Università di Vienna e il Centro di documentazione dell’Islam politico,

Dalle chiese protestanti arriva la critica alla mappa dell’Islam presentata dal Centro di documentazione per l’Islam politico insieme al ministro dell’Integrazione Susanne Raab. Il vescovo evangelico luterano Michael Chalupka raccomanda a Raab di «togliere rapidamente dalla rete la controversa mappa dell’Islam». Da un lato, su tale iniziativa non c’era stata alcuna discussione con la comunità religiosa dei musulmani legalmente riconosciuta; d’altra parte, la mappa, che elenca istituzioni e associazioni musulmane, alcune con gli indirizzi privati ​​dei responsabili, potrebbe mettere in pericolo le persone, ha detto Chalupka all’Evangelical Press Service. «Il ministero dell’Integrazione, a quanto pare, non trova il giusto atteggiamento nei confronti della libertà di religione».  

Il sovrintendente statale riformato Thomas Hennefeld si è detto «inorridito» per la pubblicazione. «In un clima sociale islamofobo di sospetto, ostilità e odio, trovo una pubblicazione del genere estremamente negligente ed estremamente irresponsabile. Vedo la trasparenza, elogiata da operatori e sostenitori del progetto, come un invito agli odiatori dell’Islam ad attaccare le istituzioni musulmane». Hennefeld individua anche un’interferenza con la libertà religiosa di una comunità religiosa riconosciuta dallo Stato. Lo stato deve concedere protezione a questi soggetti invece di mettere in pericolo i loro membri. Ciò stigmatizzerebbe tutti i musulmani in Austria come una potenziale minaccia per la società. «Chiedo quindi al ministro dell’Integrazione, Susanne Raab, di garantire che questa carta venga ritirata dal pubblico il più rapidamente possibile e che sia utilizzata solo dalle autorità e dalle persone responsabili della nostra sicurezza».

La Comunità universitaria evangelica di Vienna si è detta convinta che «il generale sospetto dello Stato nei confronti delle forme di espressione politica nelle comunità e nelle associazioni musulmane ha le sue radici in una pericolosa mancanza di conoscenza nel campo delle religioni». Pertanto, si critica aspramente la carta «nella sua idea, nel suo aspetto e nel suo contesto politico» e si mostra solidarietà a tutti i musulmani che sono potenzialmente minacciati dalla carta. La Comunità universitaria ribatte al riferimento dei responsabili a muoversi su basi legalmente valide: «Stiamo facendo causa a un ethos politico e scientifico che afferma: non tutto ciò che è permesso è buono».

L’Islam-Landkarte è un progetto di cooperazione tra il Dipartimento di Educazione Religiosa Islamica dell’Istituto di Studi teologici islamici dell’Università di Vienna e il Centro di documentazione sull’Islam politico istituito dal ministro dell’Integrazione Susanne Raab. L’Università di Vienna ha preso le distanze dal progetto.