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Coltiviamo il futuro

Partiranno a breve i campi estivi per ragazzi e ragazze (dai 6 ai 10 anni) organizzati dal Centro sociale Casa Mia-E. Nitti di Ponticelli (Napoli), in collaborazione con la Fondazione Betania, l’Otto per mille della Chiesa valdese, e la campagna internazionale “Climate Justice for All”, progetto collegato con le tematiche ambientali e con la prossima COP26, voluto e sostenuto dalla Chiesa metodista di Gran Bretagna e di cui l’Opcemi è partner per l’Italia.

Il Centro sociale metodista, che da anni è impegnato nella formazione dei bambini e bambine in un’area territoriale dove si registra un’alta concentrazione di disoccupazione e di precariato, ha previsto tre campi (dal 14 al 25 giugno; dal 28 giugno al 9 luglio; dal 12 al 30 luglio), per i quali sono già arrivate molte iscrizioni.

Il filo rosso che guiderà le attività laboratoriali e i giochi sarà quello dell’impegno individuale per la tutela dell’ambiente. «In particolare – ci racconta Salvatore Cortini, direttore del Centro sociale Casa Mia-E. Nitti, raggiunto al telefono – continueremo il lavoro svolto all’inizio della primavera quando sono stati realizzati dei piccoli orti nel nostro giardino. Rispettando il ciclo naturale della terra, non usando fertilizzanti chimici, i ragazzi hanno piantato delle piantine, se ne sono presi cura, hanno seguito con gioia e curiosità la crescita dei prodotti della terra che hanno poi potuto gustare a tavola. Proseguiremo e amplieremo questo lavoro, riflettendo sul rispetto della terra, sulla tutela dell’ambiente da cui dipende la vita futura dell’umanità intera».

In seguito alle restrizioni dovute alla pandemia, si è privilegiato il lavoro in microgruppi (3-4 bimbi con un/una volontario/a). «Questo – prosegue Cortini – ci ha consentito di avere un maggiore confronto con i ragazzi che ci hanno raccontato le difficoltà, le ansie, le paure vissute in quest’ultimo periodo. Il microgruppo facilita la realizzazione di percorsi di crescita e di riscatto per questi minori che vivono il degrado di un territorio controllato dalla criminalità organizzata. Questa azione non la compiamo da soli: facciamo parte di una rete educante, composta da una serie di associazioni operanti sul territorio, che attraverso l’educazione pedagogica e civica accompagnano i minori in un percorso di riscoperta delle proprie capacità individuali e di lotta al potere criminale che fa leva sugli adolescenti. Nel nostro territorio il tasso di abbandono scolastico è alto e, con la pandemia, la situazione è solo peggiorata. Negli scorsi mesi Casa Mia ha partecipato al progetto Dad-solidale, promosso da vari assessorati della città proprio per sostenere l’istruzione nel periodo di chiusura delle scuole, aiutando le famiglie disagiate che non erano in grado di assicurare la corretta fruizione della didattica a distanza (per problemi di natura logistica, per condizioni materiali e per difficoltà pregresse dei ragazzi). L’istruzione è un’arma efficace contro il potere camorristico».

«Questo nostro impegno – conclude Cortini – dura tutto l’anno, non si lega ad un progetto a termine. Sostenuti dalla nostra fede evangelica, siamo pronti ad accogliere i ragazzi e ragazzi di questo quartiere che si uniranno a noi per i campi estivi: metteremo a loro disposizione i nostri locali e il giardino, e attraverso i racconti biblici, i giochi, le attività laboratoriali, rifletteremo insieme sulla bellezza del creato e sull’urgenza di tutelarlo per poter avere un futuro».