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Altri due morti sul lavoro nel Pavese

I dati del 2021 presentati dall’Inail con la tragica conta dei morti sul lavoro dicono che sono state 306 le vittime in soli quattro mesi, nel primo quadrimestre del 2021 tra gennaio e aprile. Le ultime due persone morte si chiamavano Alessandro Brigo, 50 anni e Andrea Lusini, 51 anni.

«Una lista nazionale e infinita di tragedie che si ripete quasi ogni giorno. Facevano gli operai. Sono morti asfissiati dai vapori tossici, a causa di una tubatura che si è rotta. Lavoravano in una ditta che smistava gli scarti della macellazione. Alessandro Brigo aveva appena compiuto 50 anni. Lascia la moglie e due figli», ricorda Marco Bazzoni operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a Firenze che da anni documenta la tragedia delle morti sul lavoro compilando la lunga e triste lista di decessi.

«Sono le ennesime vittime sul lavoro.

Non si può partire di casa per andare a lavorare e morire. Le persone che muoiono, tante, non sono dei numeri e non bisogna mai stancarli di dirlo – prosegue Bazzoni -. Sono persone che purtroppo finiranno nelle fredda, tragica e infinita statistica quotidiana delle morti sul lavoro. Oramai il dramma delle morti sul lavoro è un bollettino di guerra che non conosce sosta. Vorrei far capire al governo Draghi che servono i fatti per fermare questa mattanza quotidiana e che ormai il tempo delle parole è scaduto. Queste tragedie – prosegue ancora Bazzoni – non producono solo morti ma rovinano famiglie intere e rendono tanti giovani orfani e soli.

Chiedo poi che si smetta di chiamarle “morti bianche”, una battaglia che porto avanti da tempo e che ha già sortito qualche effetto, non c’è nulla di bianco o candido in una morte sul lavoro. Sono tragedie inaccettabili».