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Vedere con gli occhi della fede e agire secondo lo Spirito Santo

Egli mi condurrà fuori alla luce e io contemplerò la sua giustizia
Michea 7, 9 

Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo»
Atti, 9, 17

La conversione di Saulo è uno degli avvenimenti più famosi di tutto il cristianesimo; questo persecutore zelante, che divenne un difensore instancabile del Signore Gesù e della sua chiesa, non smette di sorprendere e affascinare; un credente che pensava di vederci, come i farisei nel vangelo di Giovanni (cfr. Giov. 9), e, come loro, nella sua intolleranza era cieco; uno convinto di avere la Legge dalla propria parte ma non per questo strumento di giustizia. Si potrebbero fare tanti paralleli con le nostre vite quotidiane: chi non ha mai udito qualcuno affermare perentorio: «io ho ragione»? Le conseguenze possono essere meno drammatiche, ma non dissimili: arroganza, incomprensione, esclusione… E capita a tutti di brancolare nel buio, pur credendo di vederci benissimo!

Ma poi, grazie a Dio, ci sono uomini e donne come Anania; credenti anonimi, che hanno le proprie idee, ma sanno parlare con il Signore e, più ancora, sanno ascoltarlo; difficilmente potremo sentire l’ansia, i dubbi e le preoccupazioni di questo discepolo mentre andava da chi aveva causato tanto male ai santi di Gerusalemme (At. 9, 13), eppure ci andò: e fece quanto doveva; questo è qualcosa di altrettanto meraviglioso della conversione di Saulo; siamo davanti a uomo che, come il Caleb nella riflessione di ieri, «aveva pienamente seguito il Signore» (Gios. 14, 14).

Ogni credente è destinato alla luce: a vedere con gli occhi della fede e ad agire secondo lo Spirito Santo, così da seguire pienamente il Signore e non, come Saulo, le proprie convinzioni su di lui; perché quel Gesù che gli era apparso lungo la via, era lo stesso che aveva mandato da lui Anania; il persecutore e il perseguitato erano interlocutori del medesimo Signore, oggetto di un’unica opera di redenzione, chiamati a essere parte di una stessa comunità.

Anche oggi, ci sono tanti piccoli Saulo, è vero, ma non solo: ci sono anche molti Anania che, in nome di Dio, rendono possibile la nuova nascita dei vari Paolo; non ne parlano i social network, ma potete incontrarli nelle nostre chiese locali: «Venite e vedrete» (Giov. 1, 39).

Immagine: Anania restituisce la vista a San Paolo (1631), di Pietro da Cortona