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Crisi Colombia. Organizzazioni religiose scrivono al presidente Duque

Bisogna «ascoltare con empatia, senza ricorrere alla violenza. E iniziare ad affrontare seriamente le cause profonde della mobilitazione di massa del popolo colombiano». Queste le parole della lettera che rappresentanti mondiali di organismi religiosi e chiese hanno indirizzato al presidente colombiano Iván Duque Marquéz.

La lettera è firmata da padre Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Rudelmar Bueno de Faria, segretario generale di Act Alliance, pastore Chris Ferguson, segretario generale della Comunione mondiale delle chiese riformate (Cmcr, Wcrc), pastore Martin Junge, segretario generale della Federazione luterana mondiale (Flm), Josiah Idowu-Fearon, segretario generale della Comunione anglicana, vescovo Ivan M. Abrahams, segretario generale del Consiglio metodista mondiale, monsignor Miguel Cabrejos Vidarte e monsignor Jorge Eduardo Lozano, rispettivamente presidente e segretario generale del Consiglio episcopale latino americano (Celam), Philip Lee, segretario generale dell’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (Wacc).

La lettera esorta il presidente a fermare la spirale di violenza contro la popolazione civile.

Da settimane in Colombia la popolazione protesta e manifesta. Uno sciopero generale, “Paro Nacional”, che ha portato a diversi scontri con 51 morti, centinaia di persone scomparse e migliaia di feriti.

A inizio maggio in seguito alle proteste è stata ritirata la proposta di riforma fiscale. Di giorni scorsi invece la cancellazione della riforma sanitaria voluta dal presidente Duque.

I leader religiosi riconoscono «che il governo sta affrontando una situazione molto complessa». Ma ritengono che l’attenzione ora «non debba essere sulla repressione delle proteste popolari».

«Crediamo – scrivono ancora i firmatari rivolgendosi direttamente al presidente Duque – che come capo del governo chiamerai le autorità colombiane a ricordare e adempiere alla loro responsabilità primaria. La protezione del popolo colombiano. Preghiamo affinché tu resista e respinga le richieste di maggiore violenza e uso della forza contro gli attivisti».

Gli organismi religiosi monitorano continuamente la situazione in Colombia. Esprimendo grande preoccupazione, pregano per una soluzione giusta e pacifica alla crisi. Inoltre, si impegnano a sostenere il dialogo tra le parti per una risoluzione.

«Attendiamo con impazienza la vostra risposta e vi auguriamo grazia e pace nell’adempimento delle vostre responsabilità», conclude la lettera.

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Foto: Marcelo Schneider / Cec