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Franco Basaglia, la Legge 180, una biografia e un dibattito

«“Il mio amico Goffman diceva che uno psichiatra può recarsi senza alcun disagio, anche senza conoscere la lingua, in qualunque manicomio del mondo perché la scena e le quinte non cambiano mai. Si troverà sempre con il suo schizofrenico, con il suo infermiere, con il suo assistente o con il suo direttore”: così Franco Basaglia ribadiva l’immutabilità e la ripetitività di quei luoghi», a ricordarlo a Riforma era stato Peppe Dell’Acqua intervistato a quarant’anni dalla Legge Basaglia. Dell’Acqua, classe ’47, è lo psichiatra che ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare con Basaglia fin dai primi giorni triestini, partecipando all’esperienza di trasformazione e chiusura dell’ospedale destinato a persone con disturbi psichici. 

Tuttora vive a Trieste, dove è stato direttore del Dipartimento di Salute mentale per 17 anni, fino all’aprile del 2012. Insegna psichiatria sociale presso la Facoltà di Psicologia dell’Ateneo di Trieste e dirige una collana editoriale chiamata, appunto, come la legge «Basaglia»: 180 – Archivio critico della salute mentale; edita da Alpha e Beta Verlag Edizioni.

«Nelle scelte degli ultimi governi – dice Dell’Acqua – ogni ministero preposto ha sempre deciso di lasciare all’ultimo posto la salute mentale. La Società italiana di epidemiologia psichiatrica continua con serietà a documentare le disparità regionali, le miserie degli investimenti, la mancanza di una reale volontà di governo».

Tra due giorni ricorrerà un’altra data importante, «il 13 maggio non è un anniversario qualunque: è il giorno in cui 43 anni fa è stata approvata la Legge 180. Il giorno in cui la psichiatria ha assunto ufficialmente un volto umano e gentile. 

«Il giorno in cui è stato dimostrato che l’impossibile può diventare possibile, per dirla con le celebri parole di Franco Basaglia, lo psichiatra arrivato a Trieste esattamente cinquanta anni fa e che ha rivoluzionato l’approccio alla sofferenza psichica, convertendo la sua formazione di stampo fenomenologico in una disciplina incarnata nel territorio e ribellandosi alle intollerabili condizioni di vita dei pazienti», ricorda il sito Articolo 21 «Celebrare questa data storica, pertanto – si legge ancora sul sito per la libertà d’informazione e di espressione –, non è un esercizio di retorica per persone nostalgiche, soprattutto se si sceglie di farlo andando alle radici di quell’esperienza per rinnovarne le motivazioni autentiche. Motivazioni che hanno a che vedere con diritti umani». Motivazioni che Mario Colucci, psichiatra che si interessa di filosofia, e Pierangelo Di Vittorio, filosofo che ha lavorato nel campo della salute mentale, hanno scandagliato nel libro dal titolo, appunto: Franco Basaglia. Un volume pubblicato per la prima volta nel 2001 per Bruno Mondadori Editore e da poco ristampato per le Edizioni Alpha beta Verlag di Merano. Una nuova edizione aggiornata e impreziosita della prefazione di Eugenio Borgna.

«Un libro — scrive Borgna — che ricostruisce avvenimenti lontani che nulla hanno perduto della loro febbrile attualità». Infatti, prosegue il decano degli psichiatri italiani, «gli orrori di molti manicomi non ci sono più, ma l’indifferenza con cui da parte di alcune direzioni sanitarie e dell’opinione pubblica si guarda a quello che avviene nei servizi di psichiatria ospedaliera». 

Giovedì 13 maggio, dunque, alle 18 sarà il giornalista Nico Pitrelli, direttore del Master in Comunicazione della Scienza Franco Prattico e autore del testo L’uomo che restituì la parola ai matti. La comunicazione e la fine dei manicomi (Editori Riuniti, 2004) ad aprire l’incontro, alla presenza degli autori, con Michele Zanetti, l’allora presidente della Provincia che chiamò Basaglia alla direzione dell’ospedale psichiatrico di San Giovanni; Franco Rotelli, collaboratore di Basaglia e suo successore alla direzione del Dipartimento di Salute Mentale; Alessia de Stefano, psichiatra a Roma, Gabriella Gabrielli infermiera a Trieste e con l’attrice Sara Alzetta che proporrà dei brani tratti dalla pubblicazione.

L’incontro è promosso da CoPerSaMM, Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, un’associazione nata nel 2010 e ora presieduta dalla psichiatra Giovanna Del Giudice e s’inserisce in Leggere per trasformare, un progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso il quale si è inteso riprendere pubblicamente il discorso sui temi della cittadinanza e del diritto alla salute promuovendo conversazioni mensili attorno ai libri della Collana 180-Archivio critico della salute mentale, di cui è direttore lo psichiatra Peppe Dell’Acqua.

Sarà possibile seguire l’evento, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e con l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina dalla pagina Facebook di Copersamm.