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L’Europa e le chiese

Il 9 maggio, la Giornata dell’Europa commemora la Dichiarazione di Robert Schuman dello stesso giorno del 1950, che promuoveva la cooperazione economica e la pace a livello europeo.

Schuman, politico francese, all’epoca ministro degli Esteri, proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni dei due materiali.

La Ceca (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi Unione europea.

Nel 1950, le nazioni europee cercavano ancora di risollevarsi dalle conseguenze devastanti della Seconda guerra mondiale, conclusasi cinque anni prima.

Determinati ad impedire il ripetersi di un simile terribile conflitto, i governi europei giunsero alla conclusione che la fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che una guerra tra Francia e Germania, storicamente rivali, diventasse – per citare Robert Schuman «non solo impensabile, ma materialmente impossibile».

Si pensava, giustamente, che mettere in comune gli interessi economici avrebbe contribuito ad innalzare i livelli di vita e sarebbe stato il primo passo verso un’Europa più unita. L’adesione alla Ceca era aperta ad altri paesi.

«La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano» si leggeva nel testo. E ancora «L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio… cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime».

Nello stesso anno nasce la Cepple per sostenere le Chiese protestanti di Spagna e Portogallo, poi condannate clandestinamente dai regimi dittatoriali di questi due Paesi che avevano reso il cattolicesimo l’unica religione autorizzata.

Cepple funziona come una rete di supporto, a volte finanziaria, ma principalmente attraverso la formazione e il tempo per la riflessione teologica comune e la difesa della libertà religiosa per queste chiese. Oggi Cepple riunisce ventisei chiese protestanti (riformata, luterana, episcopale, metodista, battista) di sei paesi dell’Europa meridionale (Spagna, Portogallo, Italia, Francia, Svizzera, Belgio) e continua ad essere un luogo di mutuo sostegno, collaborazione e riflessione condivisa, in particolare nell’ambito di conferenze e reti tematiche.

Nel 1959 fu istituito un altro luogo di sostegno e dialogo per promuovere il dialogo tra le Chiese dell’Europa orientale e occidentale separate dalla cortina di ferro: la Kek, la Conferenza delle chiese europee.

Oggi è una comunità ecumenica di 120 chiese anglicane, ortodosse, vetero cattoliche, protestanti (luterane riformate ed evangeliche), provenienti da tutti i paesi d’Europa, e di 40 organizzazioni associate.

Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, la Kek ha continuato il lavoro di dialogo teologico e di riconciliazione tra le sue chiese membro e inoltre si è nuovamente concentrata sulla partecipazione alla costruzione europea. Anche se il “territorio” rappresentato dalle Chiese membro corrisponde più a quello del Consiglio d’Europa che a quello dell’Unione Europea: dalla Turchia all’Islanda e dalla Svezia alla Grecia.

Poco dopo, il lavoro teologico tra la Chiesa luterana e quella riformata in Europa ha permesso a quest’ultima – con l’eccezione delle Chiese scandinave – di firmare nel 1973 un accordo di piena comunione: la Concordia di Leuenberg e per creare la Comunione delle Chiese protestanti in Europa (Cpce).

Inizialmente una semplice struttura informale, la Cpce ha gradualmente acquisito un segretariato che le ha permesso di lavorare per rafforzare la cooperazione e la comunione visibile tra le sue chiese membri. Ogni anno organizza diversi incontri su vari temi (liturgia, teologia, etica, ecc.), con priorità sul lavoro teologico e sulla formazione.

 

Foto: assemblea della Kek di Novi Sad, 2018