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Treno e Recovery plan protagonisti a Luserna San Giovanni (To)

Si è tenuto ieri mercoledì 28 aprile nel tardo pomeriggio un consiglio comunale in seduta urgente voluto dal gruppo di minoranza S.i.a.m.o. Luserna San Giovanni, a Luserna San Giovanni (To). Al centro del contendere la questione treno e quella del Recovery plan. Due le mozioni presentate che non sono però state accolte. Ma andiamo con ordine.

Dopo la parte più burocratica legata all’approvazione dei verbali della seduta precedente e una autorizzazione a rivedere il bando per il servizio di tesoreria (andato deserto, come sempre più spesso accade) la parola è passata a Donato Marzano, capogruppo della minoranza. «Siamo stupiti e allibiti che il Comune di Luserna San Giovanni e l’Unione montana del Pinerolese non abbiamo inserito progetti all’interno del Recovery plan, se non quella della busvia-ciclovia. Il nostro Comune avrebbe bisogno di moltissimi interventi (parliamo degli impianti sportivi, degli efficientamenti energetici sugli edifici comunali, di quelli legati alla cura del territorio contro i dissesti idrogeologici. Inoltre la proposta presentata non è compito dell’Unione ma della Città metropolitana e della Regione Piemonte che hanno in capo l’ambito dei trasporti pubblici. Quello che avremmo voluto sarebbe stato uno studio di comparazione fra le due alternative (busvia e treno) per capire quale fosse più conveniente anche se la risposta possiamo immaginarla. 25 milioni di euro sono previsti solo per la sistemazione del sedime, il suo allargamento etc. Manca a bilancio l’acquisto dei bus e la stazione di ricarica, circa altri 5 milioni di euro. E i tempi? Se tutto va bene, se si trovano gli investitori avremmo questo trasporto fra 10 anni, mentre la ferrovia in pochi mesi sarebbe stata riattivabile». Le due proposte quindi riguardavano una il ritiro del progetto presentato alla Regione e la seconda la creazione di un gruppo misto per vedere le esigenze del territorio e presentarle in Regione, anche se ormai fuori tempo massimo ma ancora finanziabili con i fondi richiesti direttamente dalla Regione.

Piccata la risposta del sindaco Duilio Canale, che è anche presidente dell’Unione montana del Pinerolese che ha ripercorso la storia della ferrovia e della sua sospensione fino ad arrivare alla proposta della busvia-ciclovia. «La Regione a fine 2020 avrebbe dovuto riattivare la linea. L’assessore competente Gabusi ha più volte espresso la contrarietà alla riapertura, sostenendo che il contratto in essere è chilometrico e non è vincolante alla linea Pinerolo-Torre Pellice; questo il quadro emerso dopo un’interrogazione della consigliera regionale Monica Canalis. Ecco quindi l’opportunità di effettuare uno studio di fattibilità finanziato al 70% dall’ente pubblico e per un 30% dall’Unione per la realizzazione di una busvia. L’Unione e i Comuni non sono contro a nulla, cercano solo di avere una risposta chiara e definitiva sulla situazione. In merito al Recovery plan questo non deve essere una lista di desiderata. Oltre ai quattro grandi progetti di area vasta abbiamo inserito, anche se difficilmente saranno finanziati, il Cinema di Valle e l’ammodernamento della piscina di valle di Luserna San Giovanni». Le due proposte sono state poi inserite nell’ordine del giorno e votate. Ovviamente la maggioranza ha votato compatta contro e quindi sono state respinte. «La nostra è stata una battaglia culturale – ha aggiunto Walter Mensa della minoranza – sapevamo che avremmo perso ma pensiamo governare il territorio sia diverso da comandare. Ormai siamo ridotti a una sindaco-crazia mentre noi vorremmo che nei consigli di fosse un confronto costruttivo, perché anche chi vince deve confrontarsi». «Le minoranze devono attenersi al loro ruolo – chiude Canale – non possono accampare pretese che andrebbero contro la volontà elettorale di chi ha votato la maggioranza e il suo progetto politico».