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Il comportamento di chi cammina nella luce

Sarà un giorno unico, conosciuto dal Signore; non sarà né giorno né notte, ma verso sera ci sarà luce
Zaccaria 14, 7

Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre 
I Giovanni 1, 5

Giovanni, nella prima lettera, riprende il tema caratteristico del quarto vangelo: il contrasto luce-tenebre. 

Ne parla come di un messaggio che essi, i seguaci e le seguaci di Gesù, hanno udito da lui e così lo trasmettono: Dio è luce. La luce di Dio sconfigge, scaccia le tenebre. “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta”, leggiamo nel prologo del vangelo di Giovanni.

La luce permette la vita, la crescita. La luce ci permette di vedere con chiarezza.

Le tenebre, al contrario, sono mancanza di vita. Se siamo separati da Dio, restiamo nelle tenebre del peccato, della morte. Impossibile non ricordare che, nel quarto vangelo, quando Giuda si allontana dalla cena per andare a tradire Gesù, il testo ci dice: “Era notte”.

Ai credenti è chiesto di camminare nella luce: cioè di vivere un’esistenza improntata alla sincerità, alla franchezza. Un’esistenza umana separata da Dio è un’esistenza avvolta nelle tenebre. Agire nelle tenebre è tipico di chi agisce di nascosto, chi pensa: tanto non mi vede nessuno, nessuno lo saprà.  

È necessario porre sempre molta attenzione al nostro modo di agire. Talvolta corriamo il pericolo di tenere un comportamento onesto, lodevole, degno della nostra fede, in pubblico – e ci è gradita l’ammirazione e la lode delle altre persone – e poi, in privato, camminare nell’oscurità, comportarci in maniera disonesta, indegna di un/una credente. Indossare una faccia in privato e un’altra faccia in pubblico, come dice lo scrittore Nathaniel Hawthorne nel suo romanzo “La lettera scarlatta”.

Se invece camminiamo nella luce, dice Giovanni poco più avanti, «siamo in comunione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù Cristo suo Figlio ci purifica da ogni peccato» (traduzione Bibbia della Riforma).

È importante tenere bene a mente questo, interrogarci e chiederci sempre se il nostro comportamento, anche nel privato, dove e quando nessuno ci vede, è il comportamento di chi cammina nella luce.