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Quando l’amore potrebbe salvarci dal pericolo

Con la denuncia da parte di Aurora Ramazzotti, il fenomeno del “catcalling” è tornato nel dibattito quotidiano portando nella discussione pareri contrastanti e non sempre coinvolti direttamente. La giovane donna, dopo aver girato un video per testimoniare quelle che sono vere e proprie molestie di strada, ha condiviso le immagini sfogandosi con i suoi followers. Una condizione, quelle di gesti, commenti, avance di carattere sessuale, che coinvolgono la quotidianità delle donne di tutto il mondo mettendole in situazioni di disagio, imbarazzo e talvolta pericolo. Una discussione che deve rimanere aperta e deve essere portata avanti dalle protagoniste reali e anche vittime di queste azioni perpetrate dai cittadini di sesso maschile.

«Per le ragazze [il catcalling] è un tipo di molestia che non è più sopportabile. Con che diritto un uomo si può rivolgere a una donna con un fischio?»; in un’intervista a laRepubblica Jennifer Guerra (Brescia, 1995) non risparmia le parole dirette per parlare del fenomeno delle molestie che ha interessato una discussione dell’opinione pubblica negli ultimi giorni.
Giornalista, ribattezzata “Femminista Millenials” riesce tra articoli pubblicati sulle testate più importanti e l’attivismo sui social a trattare gli argomenti più caldi e importanti che coinvolgono, ponendolo al centro, il corpo e il ruolo della donna all’interno della società odierna. Grazie alla scoperta del femminismo tra le pagine della rete, inizia subito a interessarsene e a scriverne con un taglio personalissimo e coinvolgente. È un’età giovane la sua, ma carica di energia e lucidità per poter affrontare tematiche che, soprattutto negli ultimi anni, sono diventate protagoniste di confronti, risvegli e ribaltamenti del sistema internazionale e, ovviamente, anche italiano.

A seguito della collaborazione con testate on line (Soft Zine Revolution, Jacobin, The Vision) riesce a pubblicare il suo primo saggio per la casa editrice Tlon: Il corpo elettrico; il desiderio del femminismo che verrà (2020). Un testo che, a partire dalla citazione dedicata al poeta Walt Whitman, ha voluto esplorare il percorso dell’autocoscienza del corpo femminile percorrendo i concetti e le lotte femministe del passato applicandole ai nostri anni 10.
Un compito arduo ma portato a termine con dovizia, onestà e una precisione che sorprende anche vista l’età dell’autrice.

A distanza di pochi mesi Guerra ritorna in libreria alzando l’asticella delle aspettative dei suoi elettori. Con “Il capitale amoroso – Manifesto per un eros politico e rivoluzionario” lo scopo è di ridare all’amore il valore complesso e attuale che spesso, l’attualità, le preoccupazioni e le identità variegate che ci appartengono, non ci permettono di scoprire.
Dalle tematiche legate alla lotta femminista la giornalista ha voluto esplorare un tema trattato raramente nei suoi articoli. L’incontro con la casa editrice Mondadori, la mole dettagliata di fonti che l’autrice ha raccolto negli anni di letture e studi, l’incontro con la collana “Munizioni” di Roberto Saviano, hanno permesso di ampliare il discorso e di realizzarne un libro.

Un libro che parla d’amore sì, ma un amore che possa essere espresso e vissuto in qualsiasi forma e non solo quella sentimentale, intima e coniugale. Un amore accessibile, un sentimento tramite il quale manifestarsi ed esporsi, riconoscersi e rendersi attivi anche politicamente.
Un punto di vista diverso, una narrazione che ci costringe a volgere lo sguardo altrove senza perderci, lasciarci andare. Piuttosto riscoprirci, rinforzarci e renderci migliori non perché veniamo amati ma perché sappiamo amare noi stessi e gli altri in tutte le sfumature possibili.

Il capitale amoroso, Jennifer Guerra, Bompiani, 2021, 129 p., 14 euro