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Gli ambulanti manifestano a Torre Pellice «Lasciateci lavorare»

Arriva anche a Torre Pellice la protesta degli ambulanti non alimentari, organizzata dall’Associazione Goia (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti): oggi, nel mercato torrese, i venditori hanno montato i loro banchi ed esposto la propria merce in segno di protesta nei confronti delle restrizioni che nell’ultimo anno hanno condizionato fortemente la presenza di questa categoria nei mercati. L’iniziativa si pone sulla scia di quelle già attuate tre settimane fa a Torino, a cui sono seguite quella di Pinerolo due settimane fa e quella di Condove nella giornata di giovedì.

Una manifestazione dalla doppia valenza che si rivolge da un lato alle amministrazioni locali e dall’altra alla cittadinanza «La nostra presenza – spiega Pierpaolo Peiretti, responsabile di Goia per l’area nord-ovest del torinese – vuole da un lato sensibilizzare le amministrazioni pubbliche affinché si pongano come intermediari delle nostre istanze presso i gradi più alti dell’amministrazione (dalla Regione al governo), dall’altra vuole mostrarsi alla cittadinanza per fargli sapere che noi ci siamo ancora e che aspettiamo soltanto di poter lavorare».

Una situazione, quella degli ambulanti non alimentari, ritenuta non equa rispetto alla situazione generale «Chiediamo soltanto di poter lavorare in sicurezza come abbiamo sempre fatto nei periodi in cui abbiamo potuto farlo – prosegue Peiretti – Ci sembra che in una situazione in cui la maggior parte delle attività va avanti e i controlli sono a dir poco carenti, la nostra presenza nei mercati non inciderebbe negativamente sull’epidemia, tanto più che lavoriamo all’aperto e molti studi hanno dimostrato che questa rappresenta di per sé una condizione di maggior sicurezza rispetto a molte altre situazioni» La manifestazione, autorizzata da questura, prefettura e Digos, è consistita nell’occupazione da parte degli ambulanti delle postazioni di loro competenza e nell’esposizione della merce: i commercianti hanno esposto un cartello in cui viene specificato che non è possibile la vendita, ma è stata data comunque la possibilità di prenotare la consegna a domicilio oppure on-line.

D’altro canto, la manifestazione ha posto l’accento sull’insufficienza degli aiuti ricevuti, ritenuti assolutamente inadeguati alle esigenze di questa categoria di lavoratori «I pochi aiuti ricevuti, del tutto insufficienti per la sopravvivenza dell’attività, risalgono al 2020 con il governo Conte e bastano a malapena a coprire all’incirca un terzo delle contribuzioni Inps. La crisi politica che ha portato alla formazione del governo Draghi ha ulteriormente complicato le cose e il sistema di ristori varato recentemente ci esclude da qualsiasi forma di sostegno».

Un tema che si intreccia direttamente con quello fiscale, un aspetto che mette ulteriormente in crisi il settore, stretto nella morsa degli obblighi contributivi «L’unico aspetto su cui ci è stato dato un aiuto – ricorda Peiretti – è quello relativo alla tassa di occupazione del suolo pubblico, sospesa in un primo momento per il periodo marzo-ottobre 2020 e successivamente anche per il periodo gennaio-giugno 2021. Stiamo ancora attendendo i rimborsi da parte degli enti locali per ciò che è stato già pagato e su questo chiediamo alle amministrazioni di accelerare perché anche quel poco in questo momento potrebbe essere utile. Per il resto la nostra situazione è stata caratterizzata dal sovrapporsi di obblighi fiscali che ci hanno messo in ulteriore difficoltà: recentemente infatti era stato reintrodotto il V.A.R.A., un documento che di fatto attesta la regolarità contributiva nei due anni precedenti. Ora la regolarizzazione dei pagamenti è stata semplicemente prorogata, ma arriverà un momento, presumibilmente intorno alla metà dell’anno, in cui ci verrà chiesto di evadere tutte le nostre pendenze. Quello che chiediamo è un anno bianco fiscale, in modo che le attività possano rimettersi in piedi»

Le manifestazioni proseguiranno nei prossimi giorni e già domani a Pinerolo gli ambulanti saranno presenti nelle medesime modalità; l’intenzione è quella di diffonderle in modo ancora più capillare sul territorio se la situazione non dovesse smuoversi «L’autorizzazione che ci è stata rilasciata ci permette di manifestare a oltranza a partire dal 7 aprile – conclude Peiretti – Nel frattempo la nostra presenza ha avuto un’eco importante e, anche grazie all’interessamento di una deputata torinese, la questione è arrivata a Roma dove si sono aperti dei tavoli tecnici per affrontare le nostre problematiche. Speriamo che questo porti a una svolta. Come organizzazione, infatti, facciamo sempre più fatica a contenere il malcontento che rischia di sfociare in esasperazione».

 

Foto di Zzzx