16-8_aprile

Giovedì 8 aprile “Mal di frontiera”

AlmaTeatro, Riforma e il Circolo Articolo 21 Piemonte in collaborazione con l’Associazione Stampa Subalpina, Mediterranean Hope e ResQ, sono i promotori del secondo di tre incontri intitolati Prima fu la volta dei migranti. Inchiesta sull’Europa dei muri che si terrà giovedì 8 aprile alle 17,30 in diretta Facebook.

Il titolo è quello dello spettacolo-inchiesta di Gabriella Bordin, con Elena Ruzza e Suad Omar e che sarà presentato con alcune clip.

Il primo appuntamento «La politica migratoria europea nell’informazione» aveva ospitato l’autore del testo teatrale Davide Rigallo e la regista Gabriella Bordin (presidente di Almateatro), insieme a Paola Barretta (Carta di Roma), Nello Scavo (giornalista di “Avvenire”), Federico Faloppa (coordinatore della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio) e l’attrice Ottavia Piccolo.

Sul tema di giovedì: Mal di frontiera. La politica migratoria europea si confronteranno, invece, Mauro Biani, scrittore e vignettista, Angela Caponnetto, giornalista di Rai News 24, Gherardo Colombo, ex magistrato e presidente onorario ResQ, Paolo Naso, politologo e coordinatore Mediterranean Hope, Suad Omar, attivista e responsabile nazionale Integrazione Articolo Uno-Mdp, Elly Schlein, già parlamentare europea, vicepresidente Regione Emilia Romagna.

A moderare entrambi gli appuntamenti Gian Mario Gillio, giornalista di Riforma/Agenzia stampa Nev e portavoce del Circolo Articolo 21 Piemonte, che spiega: «Grazie all’organizzazione del settimanale Riforma e del Circolo Articolo 21 Piemonte il primo dei tre incontri – che si è tenuto il 25 febbraio – ha affrontato il ruolo dell’informazione in tema di migrazioni; in quell’occasione è stato dedicato anche un focus particolare alla tragedia della “Rotta Balcanica”. Giovedì, invece, sarà la volta delle politiche migratorie europee, perché è necessario comprendere come l’Europa si stia muovendo per abbattere muri, barriere e recinzioni (anche in mare) e come stia affrontando uno dei drammi più tristi e cupi dei nostri tempi».