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Croce e risurrezione: viaggio nel cuore della fede cristiana

In vista della Pasqua, in questo periodo del tempo della Passione, la chiesa valdese e la diocesi cattolica di Pinerolo propongono due incontri online che vogliono provare ad andare al cuore della fede cristiana.
Un confronto sul tema Croce e risurrezione – sguardi differenti, unica ricchezza, con la presenza del pastore Gianni Genre della chiesa valdese di Pinerolo e di don Paolo Scquizzato, prete della Diocesi di Pinerolo.

Gli incontri sono una naturale prosecuzione di un percorso di confronto ecumenico già avviato da qualche anno, su tematiche teologiche, bibliche, etiche. Uscendo dai perimetri delle chiese, con la convinzione che la diversità di approcci non sia un impedimento, ma una ricchezza da vivere in modo costruttivo.

Croce e risurrezione: che cosa può ancora significare questo evento indissolubile per la coscienza dei nostri contemporanei?

«In occasione della Pasqua abbiamo pensato di andare al cuore della fede cristiana – spiega il pastore Gianni Genre – la croce e la risurrezione, che non possono essere separate e formano un evento unico. Questi termini, questo linguaggio, cosa dicono ancora alle persone? Negli ultimi secoli la croce è stata utilizzata sovente come un simbolo. Pensiamo a cosa è stato fatto nel nome del Dio cristiano: lo scudo dei crociati e cosa ha significato nei momenti delle colonizzazioni. Vogliamo cercare di recuperare il messaggio originale che ci viene dai Vangeli su questi temi.

La morte e la risurrezione significano soprattutto trasformazione. Attorno ad immagini e idee così discusse e differenti, vogliamo provare a confrontarci, ascoltando anche quanto viene dalle altre religioni e sapendo che abbiamo degli approcci diversi. Siamo convinti che la diversità sia fondamentale e ponga delle riflessioni costruttive. Cercheremo di sviluppare insieme, nei due incontri che proponiamo, questi discorsi così articolati. Senza nessun timore o imbarazzo: con don Paolo Scquizzato ci siamo trovati d’accordo nel lasciare da parte le nostre reticenze, il senso delle nostre appartenenze. Lasciamoci interrogare profondamente dai racconti biblici e proviamo a restituire un interesse, sapendo che ci sono molte persone che portano avanti una ricerca spirituale al nostro tempo, anche al di fuori delle chiese. Speriamo di incontrare persone che hanno domande, perché la croce è la grande domanda sulle nostre vite e vogliamo confrontarci su di essa».

Il tema «Croce e risurrezione» si adatta bene anche ad una riflessione attuale, rispetto a questo anno così difficile, che ha messo in croce tante situazioni e l’intero nostro concetto di quotidianità. Siamo quasi naturalmente portati a sperare in una “risurrezione” della nostra vita.

Una riflessione sull’attualità confermata anche dal pastore Genre, che sottolinea come «il nostro primo atteggiamento di fronte alla croce dovrebbe essere il silenzio. Gli evangeli ci parlano di un silenzio assoluto: tutti i discepoli fuggirono davanti alla croce di Cristo, tutti erano distanti, lontani. Gesù muore solo. E naturalmente il pensiero va alle ormai più di 100mila persone che sono morte a causa del Covid-19, molto spesso completamente da sole. La dimensione della croce è quindi molto vicina a noi. Certo non dobbiamo confondere i piani: le nostre croci, che sono evidenti e concrete, non sono la croce di Cristo, in cui noi possiamo sperare di avere una parola di redenzione, riscatto e futuro».

Gli appuntamenti sono previsti per giovedì 11 e giovedì 18 marzo, alle ore 18,15 online su piattaforma Meet.
Chi desidera collegarsi può fare domanda inviando una mail info@sddsilenzio.org.