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Un concorso cinematografico online per offrire speranza

Un festival cinematografico online, come le circostanze impongono. È il caso del «Tertio Millennio Film Fest», improntato al dialogo interculturale e interreligioso, il cui svolgimento è previsto, dal 23 febbraio al 2 marzo, su MYmovies.it. per l’organizzazione della Fondazione Ente dello spettacolo, cotto il titolo «Vita Nuova. Dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva». Saranno in gara otto film di vari a provenienza internazionale ma è prevista anche una sezione di cortometraggi, che ruotano, anch’essi, intorno a un concetto fondamentale: «ciò che salva può essere la speranza, un sogno, l’elaborazione di un lutto».

Il titolo generale rimanda addirittura a Dante Alighieri, nell’anno celebrativo del 700° anniversario della morte. Marina Sanna e Gianluca Arnone, direttori artistici, sottolineano proprio l’idea di rinascita, «che diventa oggi un invito a guardare oltre la pandemia, a costruire un orizzonte ampio che superi, comprendendola, l’esperienza della perdita, della lacerazione individuale e sociale, della crisi». E mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, evidenzia il significato di questa edizione particolare: «Tertio Millennio Film Fest vuole mostrare l’inizio di un sentiero che corre lungo la direzione da cui viene il dono della Salvezza. Custodisce frammenti di salvezza la pluralità degli sguardi artistici sulla realtà che ci propongono i registi delle sedici opere in concorso con la varietà di esperienze che narrano – prosegue – in una edizione che, nonostante la dimensione digitale, non manca di essere occasione di incontro e confronto, come da tradizione del festival».

Da diversi anni il Festival, nato in ambito cattolico, si è aperto alla collaborazione con le altre confessioni religiose, e da tempo ne è partner l’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”, che vede nella giuria due suoi rappresentanti: nella sezione dei cortometraggi Carolina Bertello (della chiesa valdese di Ivrea, laureata in Ingegneria del cinema e dei Mezzi di comunicazione al Politecnico di Torino), e Peter Ciaccio, pastore metodista in servizio alle chiese metodista e valdese di Trieste, autore di varie pubblicazioni di argomento cinematografico, per la giuria lungometraggi.

«Ho già fatto parte di varie giurie in questo ambito – ci dice – per esempio al Festival di Locarno, ma è la prima volta che vivo il ruolo di “giurato online”. È un’operazione impegnativa, mancherà un po’ la prossimità con gli altri membri della giuria, ma l’esperienza può essere molto bella: è molto interessante la scelta che è stata fatta in sede di selezione, vedremo film che offriranno delle possibili letture del loro “taglio spirituale”, non sempre scontato. E la composizione della giuria va proprio nella direzione del dialogo fra religioni e fra culture, con la presenza fra gli altri di un monaco zen, Guglielmo Doryu Cappelli, di noi due protestanti, di Sira Fatucci, ebrea, traduttrice dall’ebraico, di Giulia Tosana, collaboratrice del “Cortile dei gentili” voluto dal card. Gianfranco Ravasi per il dialogo con i non credenti». La giuria è presieduta da un “addetto ai lavori”, l’attore e regista Giulio Base, che fra l’altro è anche laureato in Teologia oltre che in Lettere.

Proprio da qui parte una considerazione interessante del pastore Ciaccio: «Solitamente, in occasione dei festival cinematografici, siamo abituati a pensare a giurie costituite da “addetti ai lavori”: ci sono sempre uno o più registi, attori e attrici, magari un direttore della fotografia, sceneggiatori, scrittori per il cinema, tanto che con i componenti di una giuria si potrebbe quasi girare un film ex novo. Questo tipo di giuria, invece, ci dice che per giudicare i film è utile farli passare al vaglio di diverse sensibilità e culture, che rispondono a diversi aspetti della nostra umanità, pur sotto la presidenza di un professionista».

Ulteriori informazioni: www.tertiomillenniofilmfest.org