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Un antico male, un antico vaccino

I figli d’Israele dissero al Signore: «Abbiamo peccato; facci tutto quello che a te piace; soltanto, te ne preghiamo, liberaci oggi!»
Giudici 10, 15

Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento 
Luca 15, 7

Spesso, quando si parla della necessità di ravvedimento, si ascoltano risposte del tipo: “Ma io non rubo, non ho ucciso né parlo male di nessuno, non bestemmio, faccio del bene a tutti quando posso… di cosa dovrei ravvedermi?». Dovresti ravvederti dello specchio fatato in cui ti rifletti, che fa lievitare sempre di più il tuo orgoglio, che ti fa sbandierare ai quattro venti le tue presunte virtù, che ti fa considerare autosufficiente quel tanto da non sentire la necessità di dare un po’ di spazio a Dio nel tuo cuore. Tu, proprio tu che ti autoassolvi pensi di poter fare a meno di Dio, incappando nella Scrittura che recita: Lo stolto ha detto in cuor suo: “Non c’è Dio” (Salmo 14, 1).  

Sì, perché magari ti comporti come una brava persona, ma ignori il Signore, tenendolo fuori dalla tua vita, dalle tue scelte; e magari ti compiaci di te stesso, approvandoti e giudicandoti giusto da solo. Questa è l’idolatria subdola che ti attanaglia silenziosamente, l’idolatria di te stesso, quella che ti pone al di sopra e al di fuori del peccato, che ti fa sedere sul trono di giustizia destinata al tuo Creatore.

Dunque, ecco il consiglio della parola di oggi: chi si ritiene giusto da solo, già è fuori della volontà di Dio e si è esposto alla sua condanna.

Diceva il Maestro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati» (Lc 5, 31). 

Per dirla con un termine ricorrente ai nostri giorni: attenzione a non essere peccatori asintomatici perché “Tutti hanno peccato (quindi anche io che scrivo e tu che leggi) e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3, 23). Il vaccino contro questo male è gratuito ed è diffuso e sperimentato da secoli da enormi masse di credenti… è la Grazia.  Dunque, “Accostiamoci con piena fiducia al trono della grazia” (Ebrei 4, 16a).