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Carlalberto Cimenti e Patrick Negro travolti da una valanga

Il piccolo grande mondo degli alpinisti è fatto di una rete incredibile di contatti, rafforzata e rinsaldata dal trovarsi spesso insieme, in condizioni difficili ed estreme, senza conoscersi ma aiutandosi senza esitazione, anche a costo della propria vita. Carlalberto Cimenti, per tutti “Cala” lo sapeva bene. Non aveva esitato due anni fa, nell’estate del 2019, a soccorrere il medico Francesco Cassardo, caduto per alcune centinaia di metri mentre scendeva in sci il Gasherbrum VII (montagna in Karakorum, Pakistan, alta quasi 7000 metri), sulla stessa parete percorsa pochi minuti prima proprio da Cimenti. Un soccorso tempestivo che aveva permesso, con una complessa operazione di recupero, di salvare la vita al giovane medico di Rivoli. E cinque giorni fa, a conclusione di un lungo percorso di riabilitazione, Cassardo è finalmente tornato in corsia nel Pronto Soccorso di Pinerolo.

E sempre una manciata di giorni fa Cimenti aveva ricordato l’amico e alpinista pakistano Ali Sadpara, scomparso in questi giorni sul K2 assieme ad altri due alpinisti, durante la seconda salita invernale, conclusasi in tragedia. Cimenti conosceva bene le montagne pakistane, nepalesi e russe, montagne imponenti e affascinanti ma anche pericolose. Su quelle cime nel corso degli anni grazie alle sue salite (e discese sci ai piedi) si è fatto apprezzare dal mondo alpinistico, ricevendo anche alcuni importanti riconoscimenti come il Leopardo delle Nevi (primo italiano: per ricevere questo premio, uno scalatore deve conquistare tutti i cinque picchi di 7000 metri e oltre che si trovano nella ex Unione Sovietica). In Pakistan ha disceso con gli sci il Nanga Parbat (8126 metri) e altre cime minori come il Laila Peak e il già citato Gasherbrum VII. In Nepal invece ha salito altri due “Ottomila”: il Cho Oyu e il Dhalaugiri, quest’ultimo sceso in sci.

Ieri, lunedì 8 febbraio, un’uscita sui monti di casa, nella zona della Cima del Bosco – col Chalvet, in valle Argentera, a poca distanza da Sestriere, è stata fatale per Cimenti e per Patrick Negro, travolti da una valanga. Entrambi di Pragelato, anche Negro era una persona molto nota nel paese per la sua storica dedizione al volontariato, dal 118 al Soccorso Alpino, e grande esperto nel mondo dello sci.

Foto: a sinistra Carlalberto Cimenti e a destra Patrick Negro