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La tentazione dell’idolatria

L’uomo dovrebbe farsi degli dèi?
Geremia 16, 20           

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna
I Giovanni 5, 20

La Bibbia ci dice che l’essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, mentre l’antica letteratura dei popoli ci presenta il tentativo degli esseri umani di crearsi degli dèi ad immagine e somiglianza umana. Il popolo di Israele del tempo di Geremia professava la fede in un unico Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei padri che aveva liberato il popolo dalla schiavitù dell’Egitto e aveva stabilito con esso un patto sugellato dalla Legge data a Mosè; eppure, questo popolo più di una volta ha rischiato di cadere o è di fatto caduto nella tentazione dell’idolatria. Idolatria tipica di un’epoca nella quale si preferisce un dio, o meglio una pluralità di dèi, che si possano rappresentare, che si possano conoscere fino in fondo, al punto da poterli piegare con le offerte dei sacrifici e con forme di preghiera che somigliano molto alle formule magiche. Oggi le cose sono cambiate, ma la tentazione dell’idolatria rimane: tutte le volte che Dio non è al primo posto nella nostra vita, significa che vi abbiamo posto qualcos’altro, e non solo cose negative come l’avidità del denaro, la brama del potere o il desiderio del successo a tutti i costi, ma anche cose in sé buone, come la famiglia, il lavoro e il tempo libero, ma che, se assolutizzate, rischiano di prendere quello che è il posto di Dio e portare squilibri nella nostra vita. Se sapremo resistere alla tentazione di farci altri dei e sapremo mettere davvero Dio al primo posto nella nostra vita, allora ci accorgeremo che tutte le altre buone realtà, come la famiglia, gli affetti, il lavoro, il tempo libero e ogni altra buona cosa, avranno preso il giusto posto che a loro compete nella nostra vita. E la nostra esistenza sarà più equilibrata, perché sarà orientata dall’evangelo rivelato da Gesù Cristo.