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Finitudine o infinitudine?

Il settimanale Riforma invita alla presentazione online del libro Finitudinedi Telmo Pievani. Un modo per percorrere insieme all’autore e al direttore di Riforma Alberto Corsani, un viaggio alla ricerca di una possibile «etica laica»grazie al confronto/incontro previsto giovedì 4 febbraio alle 18

Finitudine, recensito sulle pagine del nostro settimanale, consente di ragionare su questioni che da vicino coinvolgono il mondo protestante. Con quest’ambiente, infatti, i protagonisti del libro, sia pure in maniera molto particolare, hanno avuto contatti e legami.

Il dialogo si terrà sulla piattaforma zoomed è necessario iscriversi inviando una mail a redazione.torino@riforma.it

Telmo Pievani è docente di Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova. Il suo romanzo filosofico «si concentra sulle figure di Jacques Monod (1910-1976, premio Nobel per la Medicina nel 1965) e Albert Camus (1913-1960), scrittore e drammaturgo dell’esistenzialismo, premio Nobel per la Letteratura nel 1957. Pievani nel suo libro ipotizza che Camus, schiantatosi in un incidente sull’auto del nipote dell’editore Gallimard nel 1960, non sia morto sul colpo ma che venga invece ricoverato nell’ospedale di Fontainebleau; e che a causa degli annosi problemi polmonari possa ricevere al suo capezzale l’amico Monod che gli legge i capitoli del libro che stanno scrivendo insieme e che ha per oggetto una domanda, (la domanda?): qual è il posto delle persone umane in un mondo di cui siamo solo una parte trascurabile?

Per molte persone la consapevolezza della finitudine, della limitatezza che caratterizza ogni cosa può essere angosciante, persino insopportabile. 

Quest’angoscia, spiega Telmo Pievani nel suo romanzo filosofico dedicato alle fragilità e alle libertà (Raffaello Cortina Editore) è la conseguenza dell’adattamento all’evoluzione della mente umana, per cui naturalmente interpretiamo «la realtà in termini di progetti, finalità, teleologie, intenzioni».