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A 5 anni dalla Cop21 sul clima molto resta da fare

Il 12 dicembre 2020 ricorreva il 5°anniversario dell’adozione dell’accordo di Parigi sul clima.

Se un tale momento è generalmente occasione di celebrazione, in questa occasione la commissione ecologia – giustizia climatica della Federazione protestante di Francia esprime piuttosto «la sua profonda preoccupazione» e chiede, ancora una volta, «un sussulto».

Infatti, ogni anno dal 2015 è stato osservato dall’ONU che permane un ampio divario tra gli impegni e le azioni attuate dagli Stati e quanto sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi adottati a Parigi. Questo vale per la riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche per l’adattamento, la resilienza o il sostegno finanziario e tecnologico ai più vulnerabili. «La stessa Francia, scrive Martin Knopp, presidente della Commissione Ecologia e Giustizia Climatica della Federazione protestante di Francia, nonostante alcuni sforzi, ha fallito nella sua ambizione. L’Alto Consiglio per il clima osserva nel suo rapporto 2020: “Le azioni francesi per il clima non sono all’altezza delle sfide o degli obiettivi prefissati”. Come leggere, in particolare, che dopo aver abbassato il suo bilancio di carbone (2015-2018) di 61 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, il paese ospitante della COP21 ha mancato nuovamente il suo obiettivo nel 2019, riducendo le proprie emissioni dello 0,9% invece dell’1,5% previsto?».

Tuttavia, «la commissione accoglie con favore le recenti notizie, l’imminente ritorno degli Stati Uniti all’accordo di Parigi, l’impegno della Cina per la neutralità dal carbone nel 2060 o la decisione dell’Unione Europea di innalzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni nette al 55% entro il 2030. Si spera che questi segnali positivi creino un clima favorevole a scelte e azioni che porteranno finalmente il mondo sulla via del contenimento del riscaldamento globale a 1,5° gradi Celsius. Un tale progetto non solo rimuove le minacce, ma può garantire mezzi di sussistenza, creare nuovi posti di lavoro, migliorare la salute, salvaguardare le bellezze naturali, proteggere le specie e muoversi verso un mondo più giusto e pacifico. Lo chiediamo e faremo la nostra parte nello sforzo, come dimostra il raggiungimento dell’obiettivo di 500 comunità cristiane etichettate come Chiese verdi, a basso o nullo impatto ambientale, a 3 anni dal lancio del progetto».