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La Beidana tra miniere, epidemie e microstorie del territorio

Dopo due numeri monografici ritorna una proposta miscellanea per la rivista La Beidana – cultura e storia nelle valli valdesi. Il numero 99 è in uscita in queste settimane con una proposta di approfondimenti ed articoli di varia natura e origine.

«Abbiamo previsto contributi diversi, ma accomunati da tre filoni tematici – spiega Elisa Gosso, caporedattrice di questo numero – Un primo tema è dedicato al territorio e in particolare alle miniere: un articolo dedicato alla cava di marmo del Caugis, nel vallone degli Invincibili a Villar Pellice, un secondo spiega un lavoro linguistico sui toponimi della miniera.

Un secondo filone si lega all’attualità, proponendo riflessioni scaturite dopo questo periodo di “tempo sospeso” causato dalla pandemia. L’articolo L’informazione evangelica ai tempi della “spagnola” propone riflessioni sul passato, in particolare analizzando la gestione della comunicazione nel tempo dell’epidemia dell’influenza spagnola tra il 1918 e il 1920, mentre  Congedi impossibili. La morte e l’emergenza ha un taglio più spirituale ed è dedicato al tema del lutto, con tutti le difficoltà e i limiti di accompagnamento alla morte che sono stati vissuti proprio in questi mesi da numerose famiglie. Un ultimo filone tematico è quello della rubrica Microstorie, che propone un’interessante testimonianza sulla vita da soldato nella seconda guerra mondiale, proposta dal racconto di Stefano Barolin. Infine con l’articolo Vita familiare a Villa di Prali nella prima metà dell’800 proponiamo un approfondimento sulla gestione delle pratiche testamentarie e sui diritti di eredità per le donne, a partire da alcuni atti notarili ritrovati in una soffitta».

Sulla scia dell’esperienza positiva dello scorso numero, in cui era stato proposto un articolo per immagini, anche in questo numero ci saranno dei contributi fotografici di Federico Magrì, dedicati al tema della miniera: foto artistiche di cave e miniere delle valli.

La prossima Beidana porterà il numero 100. Un bel traguardo per la rivista, che arriva alla conclusione anche del primo ciclo di rotazione tra i vari redattori, un esperimento nella gestione di un numero a testa. «Esperienza positiva perchè ognuno si è reso conto di come funziona il ruolo di caporedattore e abbiamo distribuito meglio il carico di lavoro» conferma Elisa Gosso.

Per ogni richiesta o curiosità scrivete a redazione.beidana@gmail.com.