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Stati Uniti: appello delle chiese per un voto trasparente e una corretta transizione democratica

A pochi giorni dal voto presidenziale negli Stati Uniti le chiese americane si mobilitano per invocare una transizione democratica, quale sia l’esito delle urne. Con un ampio documento decine di leader religiosi statunitensi avvertono che «la democrazia stessa potrebbe scomparire se la volontà del popolo, come chiaramente espresso attraverso il voto, venisse messa da parte con mezzi autoritari e direttive antidemocratiche».

«Chiediamo alle persone di fede di insistere affinché il voto del popolo e il corretto funzionamento del Collegio elettorale siano rispettati da tutte le parti alle elezioni nazionali», si legge nella dichiarazione siglata dai vertici  protestanti, cattolici, ebraici e musulmani. «Come operatori di pace noi stessi, chiediamo ad altri operatori di pace fondati sulla fede di unirsi a noi nel sostenere il principio del trasferimento pacifico del potere».

La dichiarazione, “Difendere il processo democratico: un appello alla consapevolezza e all’azione della comunità della fede” è stata pubblicata a poche settimane dalle parole del presidente Trump che in alcune occasioni aveva in qualche modo messo in dubbio la transizione democratica indolore nel caso di sua sconfitta il prossimo 4 novembre.

Oltre al presidente dell’Ucc John Dorhauer e ai pastori Traci Blackmon e Karen Georgia Thompson, i firmatari originali includono i leader della Chiesa episcopale metodista africana, della Chiesa episcopale metodista africana di Zion, della Comunione cattolica ecumenica, del Consiglio nazionale delle chiese cristiane, della Chiesa Presbiteriana, di Sojourners, dell’Unione per l’ebraismo riformato, della Chiesa metodista e alcune altre denominazioni.

«Esortiamo tutti coloro che si aggrappano al concetto di “Amata Comunità” a prepararsi a rispondere a qualsiasi tentativo di minare questo processo», hanno detto i sottoscrittori, «incluso il sostegno e persino l’unirsi a coloro che potrebbero ritenere necessario impegnarsi nella disobbedienza civile non violenta nell’ eventualità di qualsiasi ingiusta usurpazione dell’autorità statale».

Con un secondo appello, ancora più ampio nelle adesioni, dal mondo musulmano a Pax Christi, passando per molte realtà attiva nell’azione sociale sul territorio, si ribadiscono ancora più a fondo i principi che sono alla base di ogni democrazia:

«Come persone di fede e capi degli uffici di confessioni religiose e organizzazioni nazionali con sede a Washington, chiediamo integrità nei processi che modellano i nostri sistemi di governo e costituiscono la base del nostro benessere condiviso. Crediamo che elezioni libere, eque, sicure e rispettate siano un fondamento della democrazia e che la partecipazione attiva e informata dei cittadini al processo politico ed elettorale sia essenziale non solo per il corretto funzionamento del governo ma anche per il pieno esercizio della nostra fede. Pertanto, siamo profondamente turbati da qualsiasi azione o dichiarazione che intimidisca gli elettori o neghi un accesso sicuro e uguale al voto, o che semini dubbi nei risultati elettorali e sollevi una minaccia di violenza. Tali sforzi per corrompere e minare le libertà elettorali fondamentali devono essere condannati con la massima fermezza in tutto lo spettro politico».

«Questa nazione può essere all’altezza dei suoi ideali democratici solo quando tutti sono sicuri di poter votare liberamente e senza indebite difficoltà per i candidati di loro scelta. Ciò è particolarmente critico alla luce della lunga storia di privazione del diritto di voto negli Stati Uniti. I seggi elettorali devono essere ugualmente accessibili, sicuri, ordinati e privi di intimidazioni. Tutti i voti devono essere conteggiati in modo equo e trasparente. La decisione della maggioranza deve essere confermata con una transizione pacifica. Questi ideali democratici fondamentali dovrebbero essere ferocemente protetti da tutti noi, indipendentemente dalla persuasione politica o dall’affiliazione religiosa. Un’elezione “vinta” minando i processi democratici è una perdita per tutti noi».

«L’impegno multipartitico per l’integrità elettorale è un fattore primario nella prevenzione della violenza elettorale in tutto il mondo. Chiediamo a tutti i leader eletti e ai funzionari elettorali a ogni livello di governo di impegnarsi nuovamente nei nostri principi democratici fondamentali, di guardarsi dentro e considerare ciò che essi stessi possono fare in questo momento critico per sostenere il meglio dei valori della nostra nazione. Le tattiche per sopprimere il voto devono terminare immediatamente e tutti i candidati e i partiti devono impegnarsi pubblicamente a rispettare i veri risultati delle elezioni, indipendentemente da chi vince: preservare la democrazia è più importante del successo di ogni singolo candidato. I leader di tutto lo spettro politico devono invitare i loro sostenitori ad astenersi dalla violenza e dalla minaccia di violenza indipendentemente dai risultati.

La scelta in questo momento è chiara e netta: impegno condiviso per sostenere e rafforzare gli ideali della nostra democrazia, o una discesa in un futuro antidemocratico per assicurarsi guadagni di parte. Preghiamo che i nostri leader dimostrino un forte impegno nei confronti dei nostri principi democratici fondamentali con le loro parole e azioni in questo momento cruciale.

La libertà di religione che tutti gli americani hanno a cuore non è che un tesoro tramandataci nel corso dell’esperimento americano di autogoverno. La democrazia stessa è un altro e un fondamento delle nostre altre preziose libertà. Il fatto che abbiamo imparato a darlo per scontato lo rende non meno prezioso oggi.

Uno dei capisaldi della democrazia è la garanzia di elezioni libere, eque e rispettate. Libere ,il che significa che tutti gli elettori idonei possono votare in modo sicuro e senza ostacoli; eque, il che significa che tutti i voti vengono conteggiati in modo trasparente; rispettate, nel senso che i risultati delle elezioni sono accettati. Oggi stiamo arrivando a capire che la nostra eredità democratica è sicura solo quando tutti noi siamo disposti a difendere questi principi fondamentali.

Continuiamo a pregare e ad aspettarci un esito elettorale pacifico e ordinato. Ma non dobbiamo e non possiamo essere testimoni passivi della morte della democrazia, se dovesse accadere il peggio. Riteniamo che la nostra democrazia americana sia una fiducia sacra e ci impegniamo a salvaguardarla con ogni grammo della nostra forza e spirito donati da Dio».

Foto di Kurt Klinner: la Casa Bianca