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#iospaioicalzini, iniziativa contro il razzismo

L’indicazione è chiara: aprire il cassetto e indossare calzini spaiati. Poi fare una foto e inviarla al Passo Social Point, centro di aggregazione della Diaconia Valdese in via Nomaglio a Torino. 
Con un semplice gesto dal sapore anche ironico, scanzonato e benevolmente provocatorio, si può veicolare anche un messaggio importante: non spaventarsi per le “diversità” ma cogliere invece il lato divertente, gioioso di quelle che sono considerate, per convenzione e stereotipi, imperfezioni.

Il Passo Social-Point ha organizzato il progetto “Io spaio i calzini, fallo anche tu!”. Una bella iniziativa che vuole sfidare il razzismo attraverso la creatività: un’occasione per contrastare la tensione sociale con un’alternativa costruttiva. Il progetto è realizzato grazie al contributo Unar per la XVI Settimana d’Azione contro il Razzismo 2020.

«Un progetto che ci sta regalando tante belle emozioni – spiega il coordinatore Dino Jasarevic – Siamo stati selezionati dall’Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e abbiamo fatto una prima parte di progettazione e di incontri con i ragazzi che frequentano il Passo, poi siamo stati interrotti per l’emergenza sanitarie e ora l’abbiamo ripreso. È un progetto attivo dal vivo, ma anche sui social, un’iniziativa multimediale che utilizza le nuove tecnologie e un linguaggio moderno per avvicinare in modo più coinvolgente gli adolescenti».

#iospaioicalzini ha lanciato una challenge: una sfida aperta a tutti per far vedere che “diverso è bello”, che le differenze non devono spaventare ma possono essere invece molto divertenti. «Invitiamo più persone possibili ad andare al lavoro, a scuola, in palestra con i calzini spaiati e di mandarci una foto: ci stanno arrivando moltissimi materiali, non solamente da giovani ma anche da persone adulte. Stiamo giocando ritraendoci in pose buffe, lo facciamo tra di noi e lo facciamo passeggiando nel quartiere, incontrando gente per strada che, incuriosita, si avvicina e cerchiamo di colpirla con il nostro messaggio. Quando spieghiamo di cosa si tratta notiamo reazioni diverse: chi si fa una bella risata, chi invece coglie e solleva aspetti molto profondi. L’idea è di non fermarsi alle apparenze, ma provare ad andare un po’ oltre per togliere la paura di essere giudicati».

Si può partecipare alla sfida pubblicando e condividendo sui social i materiali prodotti: