fiona-kendall-2

Fiona Kendall (Fcei) vicemoderatrice della Commissione delle chiese per i migranti in Europa

Il 16 ottobre la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (Ccme) ha tenuto la sua assemblea generale. Fiona Kendall, consulente legale della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) per quanto concerne i rapporti con le Istituzioni e le chiese europee, è entrata a far parte del board dell’ente ed è stata nominata vicemoderatrice. Avvocato, nata in Scozia e vissuta tra Scozia, Francia, Inghilterra e Italia, lavora dal gennaio 2018 per la Fcei e in particolare con il programma migranti e rifugiati della Federazione, Mediterranean Hope.

A causa dell’emergenza sanitaria l’assemblea della Ccme si è tenuta in forma scritta, con i membri che hanno espresso i loro voti in anticipo. Il Consiglio cristiano di Norvegia e la Fondazione Armenian Roundtable sono stati accettati come membri della Commissione stessa. L’assemblea ha inoltre approvato il budget per il 2021 e prorogato l’attuale programma di lavoro fino al prossimo anno.

Dopo aver dimesso il precedente Consiglio e adottato la sua relazione sulle attività e le finanze dal 2017, l’assemblea ha anche eletto un nuovo direttivo per il periodo 2020-23. Goos Minderman, nominato dal Consiglio olandese delle Chiese, è stato eletto moderatore e presidente, mentre il nuovo Consiglio è formato da: P. Iakovos Andriopoulos (Chiesa di Grecia), Sabine Dreßler (Ekd, Germania), Dana Gavril (AidRom – Associazione ecumenica delle chiese in Romania), Fiona Kendall (Fcei), Ulla Siirto (Chiesa evangelica luterana di Finlandia, sostenuta dai membri nordici della Ccme). Inoltre Dana Gavril e Fiona Kendall sono state nominate vice moderatrici.

Commentando la sua elezione, il nuovo moderatore della Ccme Goos Minderman ha dichiarato: «Sono davvero onorato di essere stato eletto nuovo moderatore della Ccme, la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa. Rafforzare la voce di tante chiese su migranti, rifugiati e antirazzismo è un’enorme responsabilità. Non vedo l’ora di lavorare con il nuovo Comitato esecutivo, con l’ufficio a Bruxelles, con il Consiglio ecumenico delle chiese e le tante persone nelle chiese che si prendono cura dei migranti ogni giorno. Cercheremo di impegnarci al massimo per i corridoi umanitari, i diritti delle famiglie, per cambiare la narrativa sulla migrazione e nella battaglia quotidiana contro il razzismo».

La Ccme, come si legge sul suo sito, è «un’organizzazione ecumenica» che aiuta «le chiese nel loro impegno a promuovere la visione di una comunità inclusiva sostenendo una politica adeguata per migranti, rifugiati e gruppi minoritari a livello europeo e nazionale. Nell’adempimento di questo mandato si risponde al messaggio della Bibbia che insiste sulla dignità di ogni essere umano e sulla comprensione dell’assenza di distinzioni tra stranieri e nativi».