benedire

Il senso delle benedizioni

Nonostante il difficilissimo periodo di clausura che abbiamo attraversato, la Claudiana ha edito un opuscolo intitolato Benedire ed essere benedetti, prodotto dalla Commissione Culto e liturgia delle chiese battiste, metodiste e valdesi – al momento composta da Carlo Lella, Gabriela Lio, Leonardo Magrì, Mirella Manocchio, Luca Negro, Gregorio Plescan e Daniel Pratt Morris-Chapmann.

Proporre un testo di questo genere è una scelta coraggiosa, per diversi motivi. Prima di tutto perché la parola stessa, “benedizione”, a molti suona datata (perché si trova nei salmi e in altre pagine bibliche, e quindi è troppo antica; perché è usata nella liturgia, e quindi troppo scontata, “ingessata” nel rito). Ad altri, invece, risulta potenzialmente polemica: ricordiamo che forse uno degli ultimi momenti in cui si è affrontato in maniera approfondita questo tema è stato nel corso del dibattito sulla benedizione delle coppie dello stesso sesso, e sappiamo che è stato un momento importante per una parte della chiesa, ma riconosciamolo, purtroppo anche divisivo.

Questo testo, invece, ci invita a ricorda che la benedizione non è un gesto abituale, fuori dal tempo e dal contesto della vita, ma è un modo per affrontarla: pensiamo al fatto che tra le benedizioni proposte ce ne sono quando ci si trova di fronte a momenti di ansia o rispetto alle relazioni d’amore finite. Non solo benedizioni per ringraziare Dio quando tutto va bene, ma anche richiesta di benedizione quando molto “scricchiola”. Nel nostro tempo è facile maledire e difficile benedire. Anche se alcuni termini – come forse la stessa parola benedire – sono ormai in disuso o relegate nel linguaggio del culto, verso la fine, rimane molto difficile evidenziare i momenti belli, quelli per cui si può ringraziare il Signore. Molti preferiscono tacere o addirittura maledire, guardare al male che ci circonda senza speranza, invocarlo in fondo su chi non ci aggrada: se molti opinionisti usassero un vocabolario biblico o anche semplicemente religioso, probabilmente i talk show sarebbero punteggiati da maledizioni continue contro tutti e contro tutto.

Per presentare il tema si scelto di seguire due linee di pensiero: approfondire il senso della benedizione per culture e sensibilità diverse e offrire esempi pratici per mostrare che cos’è benedizione. Nella prima parte perciò il libretto presenta il significato e le origini della benedizione nella spiritualità africana (sia francofona sia anglofona); nella Bibbia; nella sensibilità ebraica e rispetto al linguaggio del corpo. A questi capitoli hanno contribuito persone che hanno lavorato nelle nostre chiese nel passato – come il pastore Samuel Kpoti e la pastora Kristin Markay – persone che sono impegnate tutt’ora nella chiesa – Grace Pratt-Morris Chapman, il prof. Eric Noffke – e amiche provenienti dal mondo ebraico, come Elena Lea Bartolini de Angeli.

La seconda parte invece offre testi vari, utilizzabili nella propria pietà personale e durante il culto: si va dalle relazioni umane ai diversi momenti della giornata, ai periodi in cui è suddiviso l’anno ecclesiastico. In questa parte è inserito un capitolo particolarmente stimolante, perché propone più di quaranta brani musicali sul tema. Alcuni di questi sono tratti da innari di uso comune, come l’Innario cristiano, Celebriamo il Signore e Tutto il popolo dica Amen, sia da fonti meno usuali come il battista A Dio sia la gloria del 1968.

Benedire ed essere benedetti è stato un lavoro molto lungo e impegnativo ed ecumenico. La Commissione Culto e liturgia è nominata dagli esecutivi battisti, metodisti e valdesi e nel corso degli anni ha prodotto molto materiale liturgico – ricordiamo solamente che durante il periodo della clausura a causa della pandemia è stata prodotta una liturgia specifica per i funerali, in versione italiana e in versione inglese, adottata anche dalle chiese metodiste britanniche e della Repubblica d’Irlanda. Nel corso degli anni si sono succeduti nella Commissione membri diversi, e oltre a coloro che hanno materialmente redatto la pubblicazione appena edita, dobbiamo anche ringraziare almeno Didi Saccomani e Maurizio Abbà, validi collaboratori del gruppo per molto tempo. Un ricordo particolare va alla memoria della pastora Caterina Dupré (1970-2015), che per molto tempo è stata anima e “motore” del lavoro finalmente pubblicato.

Benedire ed essere benedetti. Torino, Claudiana, 2020, collana «Spiritualità» n. 30, pp. 166, euro 15,00.