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Siamo stati creati per la vita

Annienterà per sempre la morte
Isaia 25, 8

Noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita
II Corinzi 5, 4

Lunedì e martedì i testi del Lezionario Un giorno una Parola ci hanno indotto a riflettere sulla sofferenza e sul dolore che la vita spesso ci impone, su quel senso di abbandono che ci induce talvolta a pensare che persino il Signore si sia allontanato da noi.

Oggi l’apostolo Paolo, però, ci costringe ad elevare il nostro sguardo, ad aprire i nostri cuori e le nostre menti. Spesso i nostri occhi sono fissi sulla fatica, sul dolore nostro come singoli e singole o sulle tragedie a cui assistiamo come umanità, ma qui Paolo ci aiuta ad alzare i nostri volti e ci spinge ad andare oltre. L’apostolo è consapevole che ora siamo oppressi e gemiamo, ma ci ricorda che il nostro desiderio più profondo non può che essere quello di essere rivestiti di una nuova Vita. Cioè afferma che quello che ci appartiene davvero, come uomini e donne creati a immagine di Dio, come fratelli e sorelle di Gesù, non è l’immobilismo stagnante che spesso ci costringe a fermarci al nostro presente, più o meno travagliato. La nostra vocazione più vera è guardare verso la direzione che Gesù ci ha indicato, Gesù che ha vinto la morte, Gesù in tutto e per tutto uomo e dunque modello per ognuno e ognuna di noi.

Noi che viviamo in un mondo di morte, che ci sentiamo destinati alla morte e attratti da quello che ci circonda, che è mortale e mortifero, in realtà siamo stati creati per la Vita e ad essa siamo destinati e destinate. E dunque pur nel dolore, nella fatica, nell’angoscia, la nostra preghiera può salire forte e chiara al Signore che ci ha creati: resta con noi e donaci dei cuori di carne, che sappiano sentire la Tua presenza, impedisci che la nostra speranza si offuschi e donaci una fede che sappia essere salda e forte, gioiosa e colma di amore. Amen.