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Usa. Murales con messaggi di pace e inclusività

Durante i mesi di proteste e manifestazioni negli Stati Uniti contro il razzismo e la brutalità della polizia verso persone afroamericane, la chiesa episcopale di San Giovanni a Lafayette Square, chiesa storica di Washington, D. C., situata non lontano dalla Casa Bianca, si è trovata nell’epicentro degli scontri. In particolare a fine maggio, in seguito all’uccisione di George Floyd per mano degli agenti di polizia di Minneapolis, l’edificio fu bersaglio di un incendio doloso, durante il quale prese fuoco l’infermeria, mentre a giugno, i manifestanti imbrattarono i pilastri con alcuni graffiti.

In risposta ai ripetuti attacchi, la chiesa decise di posizionare dei pannelli di compensato di protezione sulle finestre. Ora quei pannelli di legno sono diventati un tripudio di colori grazie a dei murales che sono stati realizzati durante lo scorso fine settimana. 

Martedì il rev. Rob Fisher, rettore della St. John Episcopal Church, in un’intervista rilasciata a Christian Post, ha dichiarato che l’iniziativa è stata coordinata da un gruppo artistico locale chiamato P.A.I.N.T.S. Institute in collaborazione con il DowntownDC Business Improvement District.

Fisher ha affermato che l’iniziativa ha avuto lo scopo di trasformare quei pannelli di legno che erano «un po’ un pugno nell’occhio» in «immagini colorate che offrono un messaggio di amore, guarigione, unione e pace nel nome di Gesù». «Gli artisti hanno davvero messo il loro cuore e la loro anima nelle opere che hanno creato. Molti mi hanno espresso quanto sia stato un onore decorare le tavole di un luogo così storico», ha spiegato Fisher.

«Uno dei nostri temi centrali è la parola ebraica shalom, che ha un significato molto più ampio della tradizionale parola “pace”, e significa “integrità” o “pienezza”».

Altro tema importante è stato il concetto di “ubuntu”, cioè “le nostre vite sono inestricabilmente legate insieme”, sostenuto dal noto arcivescovo anglicano sudafricano, Desmond Tutu.

«Mentre la funzione delle vetrate colorate è di portare luce e bellezza in una stanza o in uno spazio di culto, spero che con i murales riusciremo a capovolgere questo messaggio inviando luce e bellezza verso l’esterno nel nostro quartiere circostante», ha continuato Fisher.

«Le immagini sono come la campana che suoniamo nel nostro campanile: ci ricordano che Dio è presente, che Dio ci ama tutti e che è importante, soprattutto nei momenti difficili, guardare in alto, per ricordare che siamo tutti parte di qualcosa di più grande».

Sempre la chiesa di St. John era diventata teatro di polemiche quando all’inizio di giugno il presidente Donald Trump si era fatto ritrarre da fotografi e telecamere con una Bibbia in mano di fronte alla storica chiesa, stigmatizzando le rivolte che stavano scuotendo gli Usa dopo la morte di George Floyd.

In quell’occasione la vescova Mariann Edgar Budde, capo della diocesi episcopale di Washington, aveva espresso indignazione per la decisione del presidente di farsi ritrarre davanti alla St. John. «Il presidente ha appena usato una Bibbia e una delle chiese della mia diocesi come sfondo per un messaggio antitetico agli insegnamenti di Gesù e a tutto ciò che rappresenta la nostra chiesa», dichiarò allora il vescovo Budde.

 

Foto: Rob Fischer