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Appello delle chiese per il Libano

In una dichiarazione congiunta, il Consiglio ecumenico delle chiese, Act Alliance e il Consiglio delle chiese del Medio Oriente hanno fatto appello  alla comunità internazionale per affrontare i bisogni più urgenti della nazione libanese sulla scia della catastrofica esplosione che ha squarciato il cuore di Beirut il 4 agosto.

«Siamo solidali con le vittime, i feriti, gli sfollati e i sofferenti», si legge nell’appello. «A nome della comunità ecumenica internazionale, Act Alliance, una rete globale di 148 agenzie umanitarie e di sviluppo che lavorano insieme in oltre 140 paesi, associata con il Cec e con la Federazione luterana mondiale, lancia un appello come parte della risposta umanitaria internazionale a questo disastro e ci uniamo a chiedere alla comunità internazionale un meccanismo umanitario completo di coordinamento e collaborazione con la società civile libanese».

Le tre organizzazioni riconoscono e promuovono anche le azioni rapide ed efficaci intraprese dalla società civile libanese per rispondere e alleviare le sofferenze delle persone colpite. «La risposta della società civile al disastro è un significativo segno di speranza, che rafforza la capacità delle persone nel superare questa enorme crisi e nel ripristinare la speranza nella società per il futuro della nazione» si legge nel comunicato. «Ci deve essere una identificazione reale delle responsabilità per questo disastro, attraverso un’indagine indipendente».

Le organizzazioni invitano la comunità internazionale, attraverso le Nazioni Unite, a garantire che le cause siano indagate e stabilite da un processo indipendente credibile, che i responsabili siano assicurati alla giustizia e che l’impunità sia evitata.

«Mentre l’assistenza umanitaria immediata è essenziale e fondamentale, garantire la resilienza a lungo termine è fondamentale per la ripresa sostenibile del Libano da shock multipli, riunendo le componenti umanitarie, di sviluppo, di pace e di sicurezza in un approccio sistemico globale», si legge nella dichiarazione. «L’esplosione e le sue conseguenze aggravano una profonda crisi economica e sociale preesistente, con il 50% dei libanesi che vive sotto la soglia di povertà e 400.000 sfollati».

La dichiarazione sollecita un impegno completo, dettagliato e duraturo per garantire un impatto positivo di lungo termine.

«Questo è un momento esistenziale critico e storico per il Libano – un paradiso per la diversità religiosa e sociale in Medio Oriente – e come tale, siamo tutti preoccupati e chiamati a contribuire a garantire la sopravvivenza del Paese», si legge nella dichiarazione. «Con tutte le tragedie e le sfide del passato e del presente, il Libano si pone come segno e simbolo della convivenza nella diversità».

 

Photo: Anwar Amro/MECC