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Hiv: la pandemia nella pandemia

Una conferenza interreligiosa sull’Hiv «Resilienza e rinnovamento: la fede come risposta all’Hiv», si terrà «virtualmente», dal 22 al 24 settembre. Il Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec), infatti, fa parte di un consorzio di organizzazioni di diverse tradizioni religiose e di persone che «convivono con l’Hiv in tutto il mondo» e che hanno deciso di promuovere l’incontro di esperienze grazie al sostegno dell’iniziativa di fede: UnaIds-Pepfar

La conferenza sarà utile per fornire indicazioni utili su una piaga sociale e sanitaria ultra decennale e sarà un’utile spazio di condivisione, di apprendimento e difesa, per le persone di fede attivamente coinvolte nella prevenzione al contagio dell’Hiv e una risposta a come affrontare la malattia che può scaturirne, l’Aids.

«Resilienza e rinnovamento sono concetti importanti, necessari per affrontare le sfide in corso», hanno spiegato il pastore Nyambura Njoroge, responsabile del programma per l’iniziativa ecumenica per l’Hiv e l’Aids in rappresentanza del Cec e il dottor Manoj Kurian, coordinatore della Cec dell’Ecumenical Advocacy Alliance.

Njoroge ha dichiarato: «Le persone di fede e le partnership avute con alcuni servizi forniti dalle istituzioni – che al centro mettono la fede – hanno contribuito attivamente a fornire strumenti di resilienza in molte persone che purtroppo sono costrette a convivere con l’Hiv e lottare contro una pandemia, quella dell’Hiv, presente nel mondo ormai da quattro decenni».

Kurian ha aggiunto: «La nostra fede in Dio e la dedizione delle comunità di fede nella lotta all’Hiv sono fondamentali per noi, in quanto credenti, e lementi fondamentali per riuscire a sconfiggere l’Hiv nel prossimo decennio».

I partecipanti alla conferenza tracceranno alcune azioni congiunte per affrontare le sfide future e per affrontare questioni emergenti. Obiettivo, il contrasto all’Hiv tra il 2020 e il 2030.

Per la registrazione gratuita e la partecipazione contatta InterfaithConference2020@gmail.com