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Il cambiamento comincia con una bicicletta

«Il cambiamento comincia con una bicicletta»: questo è il titolo della campagna promossa da “All we can”, l’organizzazione umanitaria nata negli anni Trenta del Novecento all’interno della Chiesa metodista britannica, che opera a livello internazionale nel campo dello sviluppo e dell’aiuto nelle situazioni di emergenza.

Il focus del progetto è l’Uganda, in particolare l’area rurale intorno a Jinja, dove “All we can” opera con un’organizzazione locale, la First African Bicycle Information Organisation (Fabio), nata nel 1994 per promuovere l’uso della bicicletta, mezzo di trasporto inclusivo e strumento di miglioramento delle condizioni di vita per le persone più povere. Le due organizzazioni lavorano insieme dal 2018 e i risultati sono incoraggianti.

La Fabio si è specializzata nella fornitura di diversi tipi di biciclette, da quelle più adatte all’ambiente rurale a quelle “cittadine” e per le diverse esigenze: portatori di handicap, trasporto di acqua o altri materiali, e persino una bici-ambulanza!

Lo scopo dell’iniziativa infatti non è semplicemente di vendere biciclette, ma di metterle a disposizione di più persone possibile, promuovendo una cultura dell’appartenenza comunitaria e della condivisione, per questo motivo (si legge nel sito Internet dell’organizzazione) le biciclette vengono monitorate attentamente, anche con marchi identificativi e numeri seriali, per prevenirne il danneggiamento e la vendita a terzi.

Con la campagna «Change begins with a Bicycle» si vuole sottolineare anche un altro aspetto, il fatto che la bicicletta non è soltanto un mezzo di trasporto, ma un mezzo di indipendenza ed empowerment, importante soprattutto per le ragazze e le donne, che aiuta a rompere il circolo vizioso della povertà.

Il sito propone diversi materiali che le chiese e comunità possono scaricare o richiedere in forma cartacea (purtroppo solo nell’ambito della Gran Bretagna): idee per il culto e la preghiera, attività con i bambini e i gruppi giovanili, materiali per la scuola, materiali promozionali (poster, video…), oltre a risorse per l’attività di raccolta fondi.

 

 

foto: via Istock