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Annullata l’ “Assembléè du Désert, l’appuntamento del cuore per i protestanti francesi

La pandemia ha obbligato gli organizzatori a rinviare l’annuale appuntamento con l’“Assembléè du Désert”, il grande raduno annuale dei protestanti francesi, che si svolge ogni prima domenica di settembre, attorno al “Musée du Désert”, nelle Cévennes, il massiccio montuoso nella Francia centro-meridionale.

E’ la quarta volta che ciò accade in oltre un secolo di incontri : prima del 2020, solo nel 196,1917,1939 e 1944 non era stato possibile organizzare l’incontro, a causa delle due guerre mondiali.

Il momento clou viene vissuto con il grande culto sotto le querce a Mialet, Comune del dipartimento del Gard, con una presenza di migliaia e migliaia di fedeli, sempre dai 15 ai 20 mila ogni anno, in un’atmosfera suggestiva, fra profondo raccoglimento e gioia familiare. Il pomeriggio è dedicato a conferenze e approfondimenti con relatori provenienti da tutto il Paese. 

Con il termine Dèsert si intende il periodo di forti persecuzioni subite dagli Ugonotti nel periodo compreso fra la revoca dell’editto di Nantes (1685) e la rivoluzione francese (1789). Un secolo di battaglie, repressioni, violenze, isolamento. Il deserto è anche il simbolo dell’esodo del popolo di Israele dalla Terra Promessa, traslato e associato in questo caso alle pene dei protestanti francesi. Il Musée, che sorge in quella che era la casa natale del capo dei “Camisard” Roland (1680-1704), è il più ricco di reperti e antico museo del protestantesimo francese.

La prima Assemblea ebbe luogo il 24 settembre 1911, durante l’inaugurazione del Museo con i suoi fondatori Franck Puaux e Edmond Hugues.

La Cévenole, l’inno composto nel 1885 da Ruben Saillens, tradizionalmente conclude la giornata.