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Napoli. Jorit dedica un murales a Rosa Louise Parks

Il famoso street artist Jorit regala alla città di Napoli un nuovo e straordinario murales, questa volta dedicato a Rosa Louise Parks, madre del movimento dei diritti civili, diventata celebre per non aver ceduto nel 1955 il suo posto sull’autobus ad un cittadino bianco, dando così inizio al boicottaggio dei bus a Montgomery.

Jorit torna a dedicare una sua opera alla lotta al razzismo. A gennaio il writer napoletano di origini olandesi aveva ritratto a Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli, il volto del pastore battista afroamericano Martin Luther King. Mentre a giugno, su un palazzo del rione Bisignano, sempre a Barra, aveva dipinto George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto, durante un fermo, il 25 maggio scorso a Minneapolis. 

Il murales raffigurante Rosa Louise Parks è stato realizzato a terra sul piazzale dell’officina EAV (Ente Autonomo Volturno) di Quarto ed è l’opera più grande mai fatta da Jorit: ben 1500 metri quadri, per la cui realizzazione l’artista ha impiegato solo un mese. È proprio in quest’area che lo street artist iniziò a realizzare i suoi graffiti. «Nel 2005 in questo spiazzale a Quarto Officina ho iniziato a fare graffiti. Oggi, 15 anni dopo, ho realizzato il mio più grande dipinto in assoluto: 1.500 metri quadri. Con Tukios Art. Grazie Eav per il supporto. Ps: (proporzioni) sì quel puntino nero in alto a destra sono io…», si legge nel post della prima foto del murales postata sul suo profilo Instagram.

Nella stazione di Quarto Officina, come negli altri scali ferroviari che ci sono a Quarto, è possibile leggere «Agoch», il “tag” con il quale Jorit si firmava agli inizi della sua carriera. Sempre a Quarto nel 2017, l’artista aveva dipinto il volto di Marek Hamsik, ai tempi capitano del Napoli, su una facciata del plesso scolastico Viviani, che sorge in piazzale Europa, proprio al centro della cittadina.

«Quando Jorit ci ha chiesto di fare il suo murales nella officina Eav di Quarto – ha dichiarato il presidente Eav Umberto De Gregorio – abbiamo accolto la sua idea con entusiasmo. La speranza è che in questi giorni difficili i più forti si ricordino di cedere il posto ai più deboli. Perché le discriminazioni razziali non sono un ricordo ed i diritti sono per molti ancora solo una bella parola». 

Nei prossimi giorni Eav provvederà, utilizzando un drone, a realizzare un video per rendere visibile a tutti l’opera, in considerazione del fatto che la parete non è visibile al pubblico.