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Prima volta per una donna alla guida dei battisti francesi

Succedendo a Marc Deroeux, la pastora Joëlle Razanajohary diventerà dal primo settembre la terza segretaria generale della Federazione delle chiese evangeliche battiste di Francia (Feebf) e la prima donna a ricoprire questo incarico.

Ma, avverte, quest’ultimo criterio non è stato preso in considerazione nella scelta della sua persona, a differenza della sua capacità di incarnare i tre segni distintivi del panorama battista: radici storiche, doppia appartenenza protestante ed evangelica, l’accettazione delle differenze tra le diverse chiese attraverso il dialogo senza portare a fratture e separazioni.

«Il Consiglio nazionale Federazione battista stava cercando qualcuno con precise caratteristiche ministeriali e personali. Quindi penso che il mio lavoro pastorale sia stato preso in considerazione così come i progetti che conduco, compreso il blog “Servir ensemble”», racconta Joëlle Razanajohary al settimanale transalpino Réforme. Ospitato da otto donne tutte di diverse Chiese, tra cui la mennonita Marie-Noëlle Yoder, il sito decifra sia l’attualità che i testi biblici e offre anche testimonianze e riflessioni spirituali.

Al di là del successo di questa iniziativa – «Siamo letti in oltre 150 paesi!»-, illustra il modo in cui la futura segretaria generale intende agire all’interno della Feebf. «Mi definisco una locomotiva capace di unire lanciando progetti», continua. «Non mi piace la gestione carismatica in cui un uomo o una donna decide tutto. Al contrario, sempre più circoli stanno favorendo l’intelligenza collettiva, la partecipazione corale, aspetti pienamente nel Dna della Federazione battista».

Un approccio che ha implementato dalla sua ordinazione nel 2007, un anno dopo che la Feebf aveva autorizzato l’apertura al pastorato femminile. Ha poi trascorso undici anni presso la Chiesa Evangelica Battista di Annecy, e poi a Colombier, pressp Metz. E favorisce il culto intergenerazionale con il pieno coinvolgimento dei bambini e le celebrazioni «partecipative».

Questa cultura dell’integrazione e del dialogo ha permesso, osserva, alle diverse chiese della federazione di continuare a lavorare insieme nonostante le loro differenze sulla questione carismatica o sull’ordinazione delle donne – una scelta lasciata a ciascuna parrocchia.

Salutando nell’ex segretario Deroeux un uomo di «competenze importanti», si prepara a proseguire le riforme amministrative intraprese, l’apertura europea e mondiale, e più in generale a perpetuare «questo desiderio di creare ponti, relazioni». Anche se Joëlle Razanajohary preferisce aspettare l’inizio dell’anno ecclesiastico per specificare le aree che lei, a sua volta, desidera sviluppare.

Da parte sua, Marc Deroeux entrerà a far parte della direzione del Centre des Cèdres a Massy, ​​una scuola cristiana destinata principalmente ai missionari che desiderano studiare il francese.