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Acqua per tutte e tutti nel mondo

L’organizzazione “Brot für die Welt” (Pane per il mondo) ha richiesto maggiori sforzi ai potenti della Terra, e in particolare al governo tedesco, nel settore idrico e sanitario. Nonostante i grandi progressi, una persona su tre in tutto il mondo non ha ancora accesso sicuro all’acqua potabile, ha evidenziato l’agenzia di aiuti protestante con sede a Berlino. Inoltre, oltre la metà della popolazione mondiale non può utilizzare servizi igienici puliti. Le persone che vivono in condizioni di povertà sono particolarmente colpite.

In occasione del decimo anniversario del riconoscimento dei diritti all’acqua e ai servizi igienico-sanitari nel catalogo dei diritti umani da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 28 luglio, l’organizzazione ha fatto appello al governo federale affinché si assuma sempre più la propria responsabilità per l’attuazione mondiale di questi diritti. La carenza idrica colpisce in particolare donne, bambini, rifugiati e famiglie di piccoli proprietari terrieri.

Attraverso l’espansione dell’agricoltura di esportazione ad alta intensità idrica o l’estrazione di materie prime, intere aree del mondo appaiono in crisi senza rimedio, ha affermato l’agenzia di aiuti. «Come una delle cause del cambiamento climatico e attraverso i mercati mondiali, contribuiamo direttamente alla carenza idrica in altri paesi. La carenza idrica non è un destino, ma il risultato di discriminazione e fallimento politico», ha affermato Klaus Seitz, capo del dipartimento politico di “Pane per il mondo”. La pandemia di coronavirus mostra quanto gravi siano le conseguenze se non ci sono acqua pulita e servizi igienici. Le malattie causate da acqua inquinata e scarsa igiene sono state tra le cause più comuni di morte in tutto il mondo, soprattutto tra i bambini.

Senza enormi sforzi aggiuntivi, l’obiettivo di sostenibilità internazionale di fornire a tutti acqua potabile pulita e strutture sanitarie entro il 2030 non sarà più raggiungibile. «Dobbiamo impedire gli accordi commerciali che promuovono una politica agricola e delle materie prime guidata dalle esportazioni, indipendentemente da ingenti danni ambientali e conflitti per il controllo di terra e acqua», ha affermato Seitz. Inoltre, il governo federale deve utilizzare la legge sulla catena di approvvigionamento prevista per garantire che le società tedesche e i loro fornitori non inquinino e sprechino risorse idriche scarse a spese delle persone e dell’ambiente in altri paesi. La legge intende garantire che le società tedesche non consentano ai loro fornitori di violare i diritti umani.