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Ecuador. Una linea telefonica medica a favore dei poveri

Sono ormai oltre tre milioni e mezzo i casi di coronavirus in tutta l’America Latina e l’assistenza medica è in grave affanno.

In Ecuador gli ospedali pubblici della capitale Quito e quelli della seconda città più grande del paese, Guayaquil, sono saturi. Nelle aree remote, poi, gli ospedali locali hanno solo una manciata di letti e nessuna struttura a raggi X.

Per alcuni, raggiungere la struttura sanitaria più vicina, richiede un viaggio di due giorni. Le famiglie più povere, poi, non hanno né i soldi né i mezzi di trasporto per andare in ospedale.

Dinanzi a questa situazione Compassion, l’organizzazione cristiana che sostiene i bambini poveri attraverso programmi di adozioni a distanza, ha pensato di usare il telefono per aiutare i bambini e le loro famiglie.

Recentemente, infatti, Compassion Ecuador ha lanciato un progetto di sostegno telefonico che sta fornendo un’ancora vitale alle famiglie che non sono in grado di accedere all’assistenza medica negli ospedali.

Questo aiuto è stato realizzato grazie al lavoro volontario di medici che un tempo sono stati bambini sostenuti da Compassion.

Il direttore nazionale di Compassion Ecuador, Sixto Gamboa, ha dichiarato: «Ci siamo resi conto che abbiamo eccellenti medici e professionisti che hanno fatto parte del nostro programma di adozioni sin da quando erano bambini, e ora sono valenti medici e infermieri che lavorano giorno dopo giorno per salvare vite umane. Sono orgoglioso di loro».

Inés, medico ed ex bambina sponsorizzata da Compassion, ha dichiarato: «Sono felice di aiutare; questo è un momento in cui dobbiamo sostenerci a vicenda ed essere una benedizione per tutti i bambini e le loro famiglie».

Oltre 300 famiglie hanno già ricevuto aiuto attraverso la linea telefonica medica. 

Ivia, che vive in una comunità in una zona remota, aveva bisogno di assistenza medica quando suo figlio Caleb, di due anni, ha avuto la febbre e ha iniziato a vomitare. Ha sentito parlare della linea telefonica da un membro di chiesa, sostenitore di Compassion.

«Ero spaventata perché non ci sono dottori vicino a casa mia, ma quando ho chiamato il medico, mi ha aiutato e mi ha prescritto la medicina, e in breve tempo mio figlio è stato totalmente in salute», ha detto Ivia.

Anche Maria aveva il figlio Elias con mal di gola e tosse, e quando ha contattato telefonicamente il medico, è stata rassicurata e durante la conversazione sono stati chiariti tutti i sintomi. Maria non ha dovuto pagare nulla per la consulenza medica telefonica.

Compassion Ecuador sta ora pianificando di aumentare il numero di medici disponibili a mettersi al servizio di ancora più bambini mentre la pandemia continua.

 

Photo: Compassion Ecuador