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Cambiare il mondo con un foglio e una matita

Malala Yousafzai (Pakistan, 1997) a 11 anni ha iniziato a raccontare la sua vita nel paese Natale – Mingora – dopo l’arrivo dei Talebani. Una bambina che amava leggere e studiare e che improvvisamente vede il suo mondo e le sue passioni stravolte: le scuole femminile presenti nella sua regione vengono letteralmente distrutte da uomini che dettano nuove leggi.   
E a partire da queste ingiustizie la bambina inizia a raccontare la sua giovane lotta su un blog della BBC sotto pseudonimo. Un nome che l’ha tenuta al sicuro fino al dicembre del 2009. Quando, dopo aver svelato la sua identità, si trova obbligata a chiudere il blog ricevendo contemporaneamente l’International Children’s Peace Prize.

Un riconoscimento che le costa la persecuzione da parte delle stesse figure che le hanno impedito di istruirsi. È il 9 ottobre 2012 quando Yousafzai rimane colpita gravemente alla testa dal colpo di un’arma da fuoco per mano di uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico che utilizzava quotidianamente. «È il simbolo degli infedeli e dell’oscenità» dichiarerà il portavoce dei talebani. Ma la ragazza sopravvive e il suo grido di uguaglianza e voglia di imparare diventa mondiale. Basteranno due anni per vederla ritirare con un sorriso sempre umile e parole posate, il premio Nobel per la Pace. È la persona più giovane al mondo ad averlo ricevuto. Difatti nel 2014 Malala Yousafzai ha solo 17 anni. «Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto quello che voglio è istruzione».
E con questa frase la ragazza, ormai donna, che a soli 17 anni aveva già parlato nelle conferenze e alle personalità più importanti del mondo, è andata avanti nel suo percorso di attivismo per tutte le bambine e ragazze del suo paese di origine e del mondo. Ha girato il mondo promuovendo progetti nei paesi in via di sviluppo per permettere alle donne di avere il diritto allo studio a dispetto di certi regimi conservatori e autoritari.

«Sarà il prossimo quello decisivo, quello in cui i giovani potranno cambiare il mondo. Sinora abbiamo fatto sentire la nostra voce, e va benissimo. Ma ora dobbiamo attuare il cambiamento ed essere sempre più coinvolti» ha dichiarato recentemente in un’intervista a Teen Vouge.
Ed è proprio di qualche giorno fa la notizia di un traguardo fondamentale per la vita dell’attivista pakistana. Per una volta, lontano dalle piazze, dai riflettori e dalle grandi personalità mondiali Malala Yousafzai ha conquistato l’ennesimo meritato riconoscimento. Si è laureata in filosofia, politica ed economia alla prestigiosa università britannica di Oxford.
La ragazzina che raccontava di voler diventare Premier del suo Paese ha conseguito un riconoscimento importantissimo per sé e per il percorso che ha scelto di intraprendere per il mondo intero. «Non so cosa mi riserva il futuro» ha scritto sui suoi canali social annunciando la lieta notizia. La valanga di auguri e messaggi di affetto da tutto il mondo però, sono stati l’ennesima conferma che ad oggi, una bambina diventata poi donna come lei, ha fatto molto di più di quello che ci si poteva aspettare.

 

Foto: Dipartimento sviluppo internazionale del governo britannico